Messe in
archivio le prime 4 tappe, la seconda edizione di questo challenge dedicato ai
corridori del cielo sta preparando la volata finale con il Giir di Mont di
Premana (Lc) e la Red Rock SkyMarathon di Vezza D’Oglio (Bs). A quindici giorni
dalla mitica kermesse lecchese abbiamo
incontrato e intervistato Filippo Fazzini dell’As Premana. Per lui domande a
tutto campo su gara, circuito e un movimento che catalizza le attenzioni dei media….
Mancano
quattordici giorni. Ancora troppo presto per numeri e anticipazioni sui
protagonisti 2013?
Come sempre
alla nostra gara i nostri numeri crescono in maniera folle l’ultima settimana,
creando non pochi guai alla macchina organizzativa. Per questo invitiamo ad
anticipare i tempi, per avere un pettorale garantito e per garantire le cose
fatte bene. Sui protagonisti, lo spagnolo Tofol Castanier dovrebbe esserci a
difendere il successo 2012, anche se dovrà fare i conti con un acciacco che lo ha
costretto al ritiro a Chamonix. Altri nomi è presto per dirlo, non ci piace
farli a vanvera e poi smentirli. Posso però anticipare la presenza di team
commerciali quali Salomon, La Sportiva, Crazy Idea e dello squadrone Valetudo.
Anche
quest'anno sarete tappa del circuito La Sportiva Gore-Tex Mountain Running Cup.
Cosa vi ha spinto a farvi parte e un giudizio da organizzatore su questo
interessante challenge...
Tale circuito
sta davvero prendendo, è molto seguito dai top runner, ma anche da diversi
amatori. La sua forza sta nell’ alto livello organizzativo delle gare scelte e
nel grande impegno mediatico che garantisce visibilità ad atleti e
manifestazioni. Le novità 2013 sono state l’introduzione di una gara spagnola,
quella di Arratzu e del Trail del Monte Soglio. Importante pure la definizione
di un nuovo montepremi che riconosce l’impegno e le performance dei primi venti
concorrenti maschili e femminili, oltre alla fedeltà di chi ha seguito il
circuito.
Guardando la
classifica chi è messo meglio?
Al maschile
dopo quattro prove troviamo al comando il piemontese Paolo Bert seguito a ruota
da campioni del calibro di Tadei Pivk, Ionut Zinca e Miguel Caballero. Nelle
posizioni di alta classifica vi sono anche Christian Varesco, David Lopez
Castan, Daniele Cappelletti, David Tristani e Fabio Bazzana. Al femminile la
vincitrice 2012 Emanuela Brizio è tallonata dalla compagna di club Deborah
Cardone. In lizza per un posto sul podio vi sono invece Chiara Gianola,
Raffaella Rossi ed altre atlete di buon livello.
Torniamo al
Giir di Mont. Non essere coppa del mondo vi penalizzerà o potrebbe essere la prova del nove per capire
come big e semplici amatori sono legati alla gara di Premana?
Non essere
nella World Series è un pesante handicap per la nostra gara. Sia per l’appeal
sui top runner, sia a livello di partecipazione di atleti stranieri. Da alcune
stagioni sappiamo che un anno si e uno no siamo dentro o fuori. Speriamo sia
davvero un discorso di rotazione. Premana si impegna a organizzare una bella
gara, ma non possiamo competere con certe località turistiche rinomate. Per
contro, quello che abbiamo ottenuto lo abbiamo ottenuto sul campo. Senza
polemica, ma ci tengo a dirlo: più che il non essere prova mondiale è molto più
pesante per noi la concomitanza con l’europeo di ultra. Non mi si venga a dire
che sono specialità differenti, ormai gli atleti hanno aperto gli orizzonti
alle più svariate distanze.
Nelle ultime
stagioni ci avete stupito toccando
numeri da capogiro e proponendo sempre qualcosa di nuovo... Per domenica 28
cosa dobbiamo attenderci?
Crediamo che
questi siano i numeri massimi per il nostro paese, andare oltre vorrebbe dire
creare disagi ai nostri ospiti. A questo punto ritengo sia difficile aggiungere
novità. Si tratta comunque di una gara molto impegnativa, quindi il nostro
impegno attuale è salvaguardare tutti gli atleti, cercare di ottimizzare i
servizi, e accontentare meglio possibile tutti: dai top runner all’ultimo
amatore. Ci teniamo che ci sia sempre gente nuova che venga a conoscere
Premana, ma che anche i più assidui ritornino a farci visita. Quest’anno, oltre
alla diretta RAI cureremo facebook e forse altre novità non ancora sicure.
Quindi aspettiamo a svelarle, per far seguire la nostra manifestazione anche a
chi è lontano. Fermo restando che invitiamo a venire a Premana, perché l’unica
cosa che i media non riescono a trasmettere è il calore della gente di Premana.
Da
organizzatore navigato e conoscitore del movimento, aspetti positivi e negativi
dello skyrunning...
Il problema più grosso è un calendario troppo fitto, bisognerebbe almeno tutelare le gare più importanti. Forse ci vorrebbero dei calendari internazionali, nazionali e locali con regole e paletti, ma ancora una volta andiamo su un discorso politico…. Insomma mi sembra vi sia un po’ di confusione gestionale. Positivi sono invece i numeri. Stiamo ancora crescendo. Altra nota positiva è l’interesse dei media: il fornire belle immagini di posti fantastici e non facilmente raggiungibili da tutti è un plus non indifferente. Una cosa che proprio non mi piace è vedere certe sterili polemiche sul costo delle iscrizioni. Gli atleti hanno le loro esigenze, gli organizzatori le loro. Sarebbe meglio trovare il giusto equilibro fra costo iscrizioni e servizi al concorrente..
Skyrunning e
corsa in montagna un futuro comune è possibile o alcune differenze sostanziali
di regolamento e filosofia impediranno tale unione?
Se ne parla
parecchio ed è inutile girarci intorno. Non me ne vogliano gli skyrunner, ma credo
che gli atleti della corsa in montagna siano più preparati, o meglio hanno una
marcia in più… Anche se nel primo confronto Tadei Pivk ha dimostrato il
contrario. Dall’altra le skyrace sono meglio organizzate, ma soprattutto hanno
più visibilità e molto più pubblico. In trent’anni che vivo in questi mondo ho
potuto notare l’evolversi dello skyrunning, le gare di corsa in montagna, a
parte un paio eccezioni, le vedo ancora come trent’anni fa e questo non vuol
dire regresso. Io spero sempre nell’unione delle due cose, vertical, corsa in
montagna, skyrace e ultra… perché non deve essere possibile trovare un accordo
tra loro? Mi piace ricordare quel folle convegno del 2010 a Premana dove
gettammo il sasso nello stagno per vedere cosa sarebbe successo. Purtroppo in
pochi ci hanno creduto, però vedere una SkyRace (sondalo) diventare gara
Fidal…. Chissà che parte del merito sia anche nostro.
Maurizio Torriwww.sportdimontagna.com
Nessun commento:
Posta un commento