giovedì 30 luglio 2015

ANTON PALZER ALL’ATTACCO DELLA RED BULL K3

Dopo il successo dello scorso anno, l’8 agosto ritorna Red Bull K3, l’evento che sulle Alpi piemontesi, ha rivoluzionato il panorama dello skyrunning. Oltre 3.000 metri di dislivello positivo in poco meno di 10 chilometri, un triplo chilometro verticale riservato a pochi atleti professionisti e amatori, purché in grado di compiere una vera impresa. La partenza è fissata da Susa, in provincia di Torino, e gli atleti taglieranno il traguardo in vetta al monte Rocciamelone, a quota 3.538 metri di altezza. 

 Ai blocchi di partenza ci sarà anche Anton Palzer, il giovane tedesco del team Dynafit astro nascente dello scialpinismo, che si prepara alla stagione invernale con allenamenti e competizioni di corsa in montagna. Il 22enne atleta bavarese sarà facilmente riconoscibile perché indosserà le nuove scarpe Feline Vertical Pro che Anton ha ricevuto e messo alla prova con ottimi risultati già all'inizio di questa stagione agonistica, e che verranno distribuite in negozio nella prossima primavera. A dispetto del nome la new entry nella famiglia Dynafit non è una scarpa dedicata solo alle gare Vertical, dove alle scarpe si richiede soprattutto peso ridotto. 

È un modello più eclettico, che si sposa benissimo anche con le esigenze di ogni skyracer che cerca, oltre alla leggerezza, velocità e reattività, con un grip di assoluto valore. Così come nella attrezzatura invernale racing dell’azienda del leopardo delle nevi la colorazione è bicolor (per esempio lo scarpone e lo sci di destra sono magenta e quelli di sinistra verdi) lo stesso total look viene riproposto anche nella collezione estiva di scarpe e abbigliamento dedicato all'alpine running.

 E come lo scorso anno Dynafit, brand di riferimento per chi ama la montagna in stile dinamico, è al fianco dell’organizzazione come sponsor tecnico: gli atleti al via della Red Bull K3 troveranno nel pacco gara le headband Dynafit personalizzate con il prestigioso logo della manifestazione.

domenica 26 luglio 2015

STRALIVIGNO 2015: UN SUCCESSO

I kenioti Simon Muthoni e Veronicah Maina si aggiudicano la 16° edizione della Stralivigno. Per il decimo anno consecutivo la mezza maratona di Livigno è stata dominata dai kenioti. Ottima performance dell’italiana Lorena Banchetti che conquista il terzo gradino del podio nella categoria femminile

Si è svolta iei in condizioni di sole e leggero vento la 16esima edizione della Stralivigno, la competizione podistica interamente in altura organizzata da A.P.T. Livigno in collaborazione con l'Associazione sportiva dilettantistica Marathon Club Alta Quota. A sfidarsi sulla gara internazionale FIDAL, sulla 21 km non competitiva e sulla staffetta il numero record di 1.130 atleti iscritti.
Anche quest’anno la mezza maratona competitiva è stata dominata dai fortissimi corridori kenioti del team Run2together: Il vincitore Simon Kiruthi Muthoni, al suo esordio alla Stralivigno, ha infatti chiuso la gara in 1 ora 13’ e 44”. Al secondo posto Ronaldo Ngigi Kariuki (1 ora 14’ 02”), mentre Geoffrey Githuku Chege, vincitore della scorsa edizione, sale sul terzo gradino del podio (1 ora 17’ 17”). Il primo atleta italiano a tagliare il traguardo è stato Graziano Zugnoni (sesto posto - 1 ora 23’ 23”).
A vincere nella categoria femminile la keniota Veronicah Njeri Maina, che ha fermato il cronometro a 1 ora 22’ 20”. La connazionale Janet Jepkosgei Imugung conquista il secondo posto (1 ora 28’ 04”). Ottima prestazione dell’atleta italiana Lorenza Banchetti, che ha raggiunto l’arrivo presso Aquagranda in 1 ora 38’ 00”, conquistando così la medaglia di bronzo. Da segnalare inoltre l’eccellente risultato della prima atleta livignasca Giovanna Confortola, che ha chiuso la corsa al settimo posto (1 ora 47’ 29”). Il marito Gianluigi Martinelli si conferma anche quest’anno primo tra gli abitanti di Livigno nella classifica maschile conquistando il 19esimo posto (1 ora 31’ 38”).
                                                    CLASSIFICA

mercoledì 22 luglio 2015

KM VERTICALE CHIAVENNA LAGÜNC 2015 – CHIAVENNA (SO)

“La gara dei record apre le iscrizioni e trova una nuova data”

 Per andare a caccia di nuovi primati cronometrici il Km Verticale Chiavenna Lagünc si correrà domenica 11 ottobre, ma questa non è l’unica novità che patron Nicola Del Curto e il suo staff hanno in serbo per i numerosi atleti e appassionati che aspettano con ansia la 16ª edizione di questa classica di sola salita. «Raggiunti determinati livelli non è semplice migliorare ulteriormente delle performance di assoluto valore – ha commentato Nicola Del Curto dell’Associazione Amici della Madonna della neve di Lagünc -. 

 Facendo i conti con un calendario sempre più fitto di appuntamenti abbiamo quindi deciso di collocare la nostra gara in un periodo dove gli atleti sono un poco più liberi e le condizioni climatiche più fresche e favorevoli. Il tutto per provare a abbassare ulteriormente le migliori prestazioni cronometriche mondiali sul Km Verticale che attualmente appartengono al campione Europeo Bernard De Matteis (best time 30’27”) e alla forte atleta camuna Valentina Belotti (best time 37’42”). 

Non parliamo di condotte forzate o strisciate di cemento misurate a spanne, il Km Verticale Chiavenna Lagünc si corre su tracciato naturale, misurato da professionisti e omologato dalla federazione italiana di atletica leggera». Ma queste non sono le uniche novità: «Siamo in attesa di importanti conferme. Nomi di livello mondiale che andranno aggiungersi a quelli degli azzurri della corsa in montagna e di tanti altri campioni che ormai sono degli aficionados della nostra gara. 

Nel frattempo possiamo ufficializzare la partnership con un altro evento di livello, il Piz Tri Vertikal che lo scorso fine settimana ha assegnato i titoli tricolori Fidal di specialità festeggiando i successi assoluti di Pedro Mamu e Samantha Galassi. I ragazzi di Malonno sono cari amici e, come noi, organizzano i loro eventi con grande passione. Creare una sorta di gemellaggio con una combinata dei due vertical che andrà a premiare i migliori scalatori ci è sembrato una bella idea». 

 Iscrizioni aperte e macchina organizzativa già operativa, quindi, per la mitica corsa disegnata su un sentiero naturale unico al mondo, dove una lunga serie di gradini di differente altezza porta i concorrenti a dovere gestire nel migliore dei modi gambe e fiato. Grandi campioni e semplici agonisti sono attesi su quegli infiniti 3.298m da correre con il cuore in gola, con start posto ai 352mslm della chiesa di Loreto e arrivo ai1352mslm di Lagünc. 

 Per info e iscrizioni: www.kilometroverticalelagunc.it & info@kilometroverticalelagunc.it

domenica 19 luglio 2015

Emanuele Manzi vince la International Snowdon Race‏

La vittoria di Emanuele Manzi, l’argento dell’esordiente Massimo Farcoz, il quarto posto di Elisa Sortini. E’ grande Italia alla Snowdon Race 2015, con gli azzurri nuovamente grandi protagonisti a Llamberis, in Galles, in uno dei santuari della corsa in montagna mondiale, che festeggiava quest’oggi la quarantesima edizione della sua manifestazione. 

 Un successo cercato con grinta e cuore, quello del “capitano” Manzi, che qui già era salito sul podio una dozzina di anni fa, alle spalle del compagno di squadra Marco De Gasperi. Questa volta il trionfo, con una gara tutta al comando e l’allungo vincente lungo gli 8 km di discesa finale. Sul tracciato storico, quello corso nella prima edizione, più lungo di circa 1500 metri rispetto a quello che vale i tempi record della gara, azzurri all’attacco già all’inizio della salita. Manzi davanti e uno splendido Massimo Farcoz incollato alle sue caviglie, sino al culmine della salita, conclusa in coppia dai due in 45’39”, mentre l’altro azzurro Riccardo Sterni inseguiva in terza posizione a 54 secondi. 

Copia di Screenshot 2015-07-18 17.55.14 Il finale del triestino, rientrato nel giro azzurro in questa occasione, sarà più difficile e il tratto di discesa lo relegherà in diciassettesima posizione. Intanto, là davanti, la discesa finale divide i due azzurri al comando, con Manzi ad allungare e a chiudere i suoi sedici chilometri di gara in 1h10’18”. 
Alle sue spalle, l’esordiente valdostano Farcoz, è bravissimo a difendere l’argento in 1h11’29” dal ritorno della scatenata “muta” anglosassone. 
Terzo è l’inglese Ben Mounsley in 1h11’37”, che precede i connazionali Rob Hope (1h13’10”) e Ben Adams (1h13’24”). lelsnowdon Al femminile, è dominio per l’irlandese Sarah Mc Cormick, involatasi sin dalle prime battute e poi vittoriosa in 1h20’57” davanti all’inglese Lindsey Brindle, seconda in 1h24’14”, e all’altra inglese Katie Walsham, terza in 1h25’15”. Quarto posto per l’azzurra Elisa Sortini, che chiude in 1h27’01”. La valtellinese, protagonista di bella prova, già aveva chiuso ai piedi del podio il tratto di salita, mancando di poco una rimonta che l’avrebbe portata su di un podio in passato già calcato dallo zio Fabio Ciaponi.

venerdì 17 luglio 2015

Camminata “Fraciscio – Angeloga” --- Domenica 19 luglio 2015

Dopo avere superato, nel 2014, l’importante traguardo delle 50 edizioni, torna la “Fraciscio – Angeloga”, camminata in montagna aperta a tutti,  a ricordo di Alfredo Bongianni e Luigi Perfetti, da molti anni organizzata dal Gruppo Podistico Valchiavenna.

In leggero anticipo rispetto alla tradizione, che prevedeva svolgimento nel mese di agosto, anche per evitare la sovrapposizione con altre manifestazioni sportive, appuntamento, per tutti gli amanti della montagna, per Domenica 19 luglio a Fraciscio, frazione di Campodolcino (SO) che ha dato i natali a San Luigi Guanella.

Ritrovo nei pressi del Bar Genzianella, a partire dalle ore 8.00, per le iscrizioni (Euro 5,00) e per il ritiro del piccolo premio che gli organizzatori hanno previsto, per tutti i partecipanti, a ricordo della manifestazione.

Partenza della camminata alle ore 9.30, dai 1.345 metri slm del piazzale della Chiesa, con percorso che, dopo un primo tratto tra le case del paese, raggiunge la località “le soste”, per proseguire, prima su strada sterrata e poi su sentiero, fino alla zona più impegnativa detta, non a caso, “il calvario”.      Qui il tracciato di gara si fa più impervio, con sentiero, interamente esposto al sole, caratterizzato da continui tornantini, a superare le asperità del terreno;   qui le gambe cominciano ad indurirsi, con necessità, per i meno “preparati” che, all’inizio della gara  hanno voluto esagerare, di “tirare il fiato”.

Dopo l’impegnativo tratto in salita, un tratto trasversale porta, affiancando il torrente “rabbiosa” che nasce dal lago di Angeloga, ad un’ultima salita, per giungere ai piani dell’Angeloga e al traguardo,  situato al  Rifugio Chiavenna (m. 2.045 slm), nei pressi del laghetto, nelle cui acque si specchia il Pizzo Stella.

Il percorso, anche se impegnativo, è adatto a tutti, atleti, ragazzi,  famiglie, semplici camminatori e amanti della montagna, giovani e meno giovani;  ognuno, al proprio passo, potrà raggiungere la bella località dell’Alpe Angeloga, per trascorrere in compagnia una bella domenica di sport e divertimento, sulle belle montagne della Valle Spluga.


Per tutti i partecipanti alla camminata è previsto, gratuitamente, il trasporto degli zaini, all’arrivo, con elicottero, con zaini (non troppo “appesantiti”) da consegnare entro le ore 9.00
Anche per questo motivo la manifestazione si svolgerà solo in caso di bel tempo con rinvio, alla Domenica successiva (26 luglio), in caso di condizioni meteo avverse.
Per essere sicuri dello svolgimento della camminata vi è la possibilità di rimanere aggiornati sul sito internet (http://gpvalchiavenna.wix.com/gpvalchiavenna) e sul profilo facebook della società organizzatrice o di essere avvisati mandando, preventivamente, una mail (info@gpvalchiavenna.it) .

Dopo l’arrivo di tutti i concorrenti possibilità di pranzare, con prodotti tipici, presso il Rifugio Chiavenna o sui bei prati nei pressi del laghetto alpino.

E dopo il pranzo via alle premiazioni, con premi per i primi 5 classificati, maschili e femminili, e per le categorie giovanili.  Come da tradizione, poi, il Gruppo Podistico Valchiavenna, società organizzatrice della camminata, premierà il proprio atleta, delle categorie giovanili, che nell’anno si è distinto per risultati e impegno.

Fra tutti i partecipanti presenti, infine, estrazione a sorte di vari cesti di prodotti tipici.


Per i più fortunati, quindi, ritorno a casa “carichi di premi” e, per tutti, la soddisfazione di avere trascorso una bella giornata in compagnia, nella meravigliosa natura delle nostre montagne. 

lunedì 13 luglio 2015

Le Guide Alpine italiane avvertono: attenzione agli abusivi del canyoning. È in gioco la vostra sicurezza‏

Il Canyoning o torrentisimo consiste nella discesa di torrenti e di strette gole scavate da corsi d'acqua. Un’attività che si svolge in paradisi naturali ma non esente da rischi, che richiede un’ottima conoscenza dell’ambiente montano in cui ci si muove, delle tecniche e dell’attrezzatura alpinistica: corde, imbraghi, discensori, ecc. In Italia l’unico professionista abilitato ad accompagnare e ad insegnare la pratica del canyoning è la Guida Alpina specializzata in questa disciplina. Anche perché la legge n. 6 del 2/1/1989 stabilisce che l’insegnamento e l’accompagnamento nelle attività che prevedono l’uso di tecniche e attrezzature alpinistiche siano riservate alle Guide Alpine. Tuttavia altre figure non riconosciute dalla legge offrono ai turisti escursioni e corsi di canyoning: da costoro è bene diffidare perché è in gioco la propria sicurezza e quella degli altri.
Tuffi o calate in fresche pozze d’acqua cristallina. Toboga, discese in strette gole di roccia scavate dal fiume. Come anni fa successe alla canoa e al rafting, oggi il canyoning vive anche in Italia un vero boom di praticanti: non solo sportivi e amanti della montagna, dove si pratica il canyoning, ma anche semplici turisti desiderosi di vivere un’avventura che combina un’attività acquatica con l’ambiente montano. Fare canyoning in sicurezza però significa saper utilizzare correttamente l’attrezzatura alpinistica ed essere preparati a gestire le situazioni di rischio: in sostanza significa avere la competenza di una Guida Alpina. 
“L’unica realtà che ha creato degli standard di specializzazione nell’ambito dell’attività di canyoning è quella delle Guide Alpine – spiega Marco Heltai, presidente della Commissione tecnica Canyoning del Collegio nazionale delle Guide Alpine e dell’UIAGM, l’Unione Internazionale delle Guide Alpine -, sia a livello nazionale sia a livello internazionale. La Guida Alpina ha le competenze necessarie a eseguire lavori con le corde e il resto dell’attrezzatura, ma deve ulteriormente specializzarsi: l’attività in acqua utilizza infatti, tecniche e problematiche differenti dai lavori in fune o dall’arrampicata in parete. Ci si muove in ambienti che comportano dei rischi, che la Guida Alpina è in grado di gestire perché viene formata per farlo”.  
Affidarsi a un professionista significa avere garanzia degli standard qualitativi. Non solo della sua competenza, ma anche nei dispositivi di sicurezza utilizzati. 
“I materiali usati nel canyoning sono di diverso tipo – spiega ancora Heltai -. Ci sono quelli che hanno a che vedere con l’acqua, come i calzari di neoprene e la muta che devono garantire la stabilità termica di chi li indossa: elementi fondamentali anche alla sopravvivenza, in caso di incidente, che quindi non possono essere sostituiti con materiali scadenti e di dubbia affidabilità. Poi c’è il casco, non uno qualsiasi ma omologato per la caduta dei sassi, perché siamo in montagna e può capitare. L’imbragatura specifica, che non può essere la stessa dell’arrampicata perché deve essere adeguata anche all’acqua. Poi discensori, corde che hanno una colorazione, una lunghezza e una tenuta particolare perché utilizzate in acqua. Dopo di che questi materiali bisogna saperli usare a dovere: si praticano cioè, procedure di sicurezza e manovre specifiche per l’ambiente acquatico. Le Guide Alpine adattano le loro competenze alle peculiarità del fiume, per questo esiste una specializzazione a livello internazionale, recepita anche a livello nazionale”.
Sul territorio italiano tuttavia, proporzionalmente all’aumento dei praticanti, si vede crescere anche il numero di guide abusive che accompagnano nell’attività del canyoning turisti ignari del rischio che corrono affidandosi a chi non è qualificato a farlo. 
“È importante affidarsi a un professionista formato e preparato alla pratica del canyoning – spiega Heltai -, prima di tutto per una questione di sicurezza. Affidare la propria vita a una persona che non ha le competenze per gestirla è come affidarsi a un chirurgo che non è medico. Nelle mie mani, attaccate alla mia corda, passano decine e decine di vite ogni settimana. Pensiamo solo alle manovre di calata: se non ho le competenze necessarie metto a rischio non solo la persona che è legata a me, ma anche tutte le altre che sono con me in quel momento, nonché quelle dei soccorritori che poi devono venire a recuperare la persona che si è fatta male a causa mia”.
“Come in ogni altro campo, il consumatore pretende che l’offerta, la proposta, il prodotto sul mercato siano verificati da qualcuno – conclude Heltai -, così come quando ci sottoponiamo a cure mediche abbiamo bisogno di avere la certezza che chi le somministra sia un medico abilitato a esercitare. In un ambiente però come quello del canyoning, in cui non ci sono controlli, non c’è cultura e conoscenze di quali figure siano abilitate e quali no, il rischio di finire nelle mani di un incompetente è alto. Per questo è bene accertarsi che chi ci accompagna a fare canyoning sia un professionista. Prima di tutto per una questione di sicurezza”. 

40^ Snowdon Race: in maglia azzurra Manzi, Sterni, Farcoz e Sortini.

Anniversario importante per la International Snowdon Race, gara di corsa in montagna gemellata con il Trofeo Vanoni, che si svolgerà il 18 luglio a Llanberis (Galles). Come da 35 anni a questa parte sarà al via anche una rappresentativa nazionale italiana: a vestire la maglia azzurra quest'anno sono stati chiamati Emanuele Manzi, Riccardo Sterni, Massimo Farcoz ed Elisa Sortini.
Dopo la doppietta dello scorso anno con Cesare Maestri ed Erik Rosaire, l'Italia è tornata protagonista a 13 anni dalla vittoria di Marco De Gasperi; ma tanti sono gli italiani che hanno iscritto il proprio nome dell'albo d'oro di questa importante manifestazione: Privato Pezzoli, Fausto Bonzi, Lucio Fregona, Fabio Ciaponi e altri azzurri che più volte hanno calcato anche gli altri gradini del podio (Baldaccini, Triulzi, Rinaldi, Ruga). A livello femminile invece nessuna italiana è mai riuscita a vincere, ma lo scorso anno Elisa Compagnoni chiuse al terzo posto. A Llanberis gli italiani sono sempre accolti con grande entusiasmo dato che la cittadina è gemellata da 11 anni con Morbegno. Dovesse vincere un azzurro per gli amici gallesi sarebbe un delirio, soprattutto perchè si tratta della quarantesima edizione. Ma sicuramente, sui 16 impegnativi chilometri, equamente divisi tra salita e discesa, che portano alla cima del monte Snowdon (la montagna più alta del Galles e la seconda di tutta la Gran Bretagna) e ritorno, la concorrenza non mancherà. Se Manzi, che già vi partecipò 14 anni fa, è un gradito ritorno con la speranza di centrare un bel risultato, per Elisa Sortini si tratta di un debutto sulle orme dello zio Fabio Ciaponi che lì vinse nel 1994; insieme a loro i giovani Sterni e Farcoz che non sono alla loro prima esperienza internazionale e quindi potranno contribuire a un bel risultato di squadra.

Cristina Speziale
Addetto stampa G.S. CSI Morbegno

domenica 12 luglio 2015

PIZZO STELLA SKYRACE 2015 Michele Tavernaro & Emanuela Brizio griffano una prima memorabile edizione

Pronostici della vigilia ampiamente rispettati alla prima edizione della Pizzo Stella Skyrace. Il capitano del team La Sportiva Michele Tavernaro e la stella della Valetudo Skyrunning Italia Emanuela Brizio non fanno sconti e dominano una gara destinata a lasciare il segno. 

Una new entry davvero interessante quella proposta dall'associazione Amici di Fraciscio. Una vera sky con 35km con 2650m di dislivello positivo, una gara che ha saputo riproporre in chiave moderna le peculiarità delle storiche tecniche corse a fil di cielo. Tratti corribili, single track, creste aeree, tecniche discese, alta quota e passaggi nei cuori dei paesi di montagna fanno della Pizzo Stella una kermesse che piace. 

 221 concorrenti partiti all'alba si sono cimentati su un tecnico e spettacolare appositamente disegnato per valorizzare i punti più suggestivi dei 3 comuni coinvolti (Campodolcino, San Giacomo di Filippo e Piuro) e delle 3 valli alpine di Spluga, Lei e Bregaglia. 35km a fil di cielo che li hanno portati a toccare posti di rara bellezza quali il lago artificiale della Val di Lei, il Pizzo Sommavalle (2863 mslm), la Forcella d’Avero (2332 mslm), il Bivacco Chiara & Walter (2661 mslm), il Passo dell’Angeloga (2386 mslm) e l’omonimo Rifugio (2042 mslm) prima della picchiata su Campodolcino e l'ultima tosta ascesa verso il traguardo di Campodolcino. 

 Pronti, via e subito il capitano del Team La Sportiva Michele Tavernaro ha messo le cose in chiaro. Lui il primo a passare in Avero e all'omonima forcella. Gara vera quella chiavennasca con il bergamasco Riccardo Faverio e il lariano Franco Sancassani determinati a contendersi le primissime posizioni. La tecnica cresta aerea e l’aria sottile (2813mslm) hanno un poco rimescolato le carte in tavola. Al GPM di Sommavalle Michele Tavernaro ha provato la prima fuga di giornata. Per lui un gap di 2' sul campione italiano 2013 Franco Sancassani e l'atleta di casa Dario Martocchi. Tavernaro si è così aggiudicato il memorial Gianera dedicato a una guida alpina locale prematuramente scomparso. A seguire sono transitati sotto lo striscione del traguardo volante il lecchese Erik Gianola e il maestro di sci della "Val di Giust" Marco Vavassori. Al femminile forcing della campionessa lombarda, la giovane Martina Brambilla che ha provato a fare l'andatura dettando il passo alla regina delle corse a fil di cielo Emanuela Brizio e sulla stella del Team Valtellina Raffaella Rossi. Con il passare dei chilometri il vantaggio di Tavernaro si è consolidato. Ai 2042m di Angeloga il primierotto aveva già 3' su Sancassani. Terzo posto per Gianola e quarta piazza momentanea per Martocchi. Seguivano nell'ordine Alessandro Bonesi, Riccardo Faverio, Fausto Rizzi e Moreno Sala. Al femminile la regina dello skyrunning italiano Emanuela Brizio ha ribadito il concetto che per un passaggio di testimone è ancora troppo presto. 

 Al traguardo di Fraciscio Tavernaro è accolto da un boato dopo 4h02'45". Secondo posto in 4h08'netti per un eccellente Franco Sancassani. Un terzo posto che vale per Erik Gianola 4h12'03". Nelle posizioni di alta classifica anche Riccardo Faverio 4° e Dario Martocchi 5°. Nell'ordine seguono Alessandro Bonesi, Fausto Rizzi, Moreno Sala, Cristian Corti e Dario Rigonelli. 

 Al femminile standing ovation per una super Brizio capace di portare a termine la sua gara in 4h47’24”. Sul podio con lei anche l’orobica del Carvico Skyrunning Carolina Tiraboschi - 5h03’38”- e Raffaella Rossi del Team Valtellina 5h04’29”-. Molto bene anche Martina Brambilla 4ª e Maria Poletti 5ª. 

 COMMENTI POST RACE: Michele Tavernaro: “Sono felicissimo di avere corso e vinto questa Pizzo Stella SkyRace. Una gara fantastica. Tecnica dura, spettacolare e con un pubblico unico. Tornerò sicuramente”.

 Emanuela Brizio: “Bellissima, Unica. Una delle più belle gare cui abbia mai preso parte. Correndola mi sono emozionata. Organizzazione impeccabile e tracciato top. Martina Brambilla è partita fortissimo, ma io sono una da “lunghe”, mi sono gestita e quando l’ho passata sono scesa come so fare”.

 Stefano Della Morte, presidente associazione Amici di Fraciscio: “Missione compiuta. Non potevamo sperare in un esordio migliore. Il tempo ci ha dato una grossa mano, poi la passione di tutti i volontari è riuscita a trasmettere a concorrenti e pubblico ciò che volevamo: le nostre montagne sono fantastiche e tutte da vivere in ogni stagione. Per crescere bisogna fare sistema e guardare oltre il singolo campanile. Con questa manifestazione abbiamo dimostrato che facendo gruppo si vince”.

Maurizio Torri
www.sportdimontagna.com

mercoledì 8 luglio 2015

PIZZO STELLA SKYRACE 2015 – FRACISCIO (SO)

Domenica si corre la prima edizione con 215 skyrunner al via” L’associazione Amici di Fraciscio scalda i motori per una prima edizione della Pizzo Stella SkyRace che sembra davvero essere partita con il piede giusto. Raggiunto il sold out di pettorali con oltre 200 adesioni raggiunte anzitempo, ora si stanno definendo gli ultimi dettagli. Come da programma sabato sera alle 20.30, presso il quartiere generale della zona sagra - sede di partenza e arrivo della gara –, si terrà presentazione evento con la partecipazione di alcuni top runner. 

LA GARA: Domenica il via ai 215 corridori del cielo verrà dato alle 7.30. Ad attenderli un percorso vario e suggestivo che toccherà 3 comuni (Campodolcino, San Giacomo di Filippo e Piuro) e 3 valli (Spluga, Lei e Bregaglia). Il tutto con uno sviluppo di 35km e un dislivello positivo di 2650m. 35km di sviluppo, dislivello positivo prossimo ai 2650 m e posti di rara bellezza quali il lago artificiale della Val di Lei, il Pizzo Sommavalle (2863 mslm), la Forcella d’Avero (2332 mslm), il Bivacco Chiara & Walter (2661 mslm), il Passo dell’Angeloga (2386 mslm) e l’omonimo Rifugio (2042 mslm) regaleranno ad ogni singolo concorrente emozioni uniche e immagini mozzafiato. Nel post race, premiazioni a partire dalle ore 15.30, ovvero subito dopo lo scadere del tempo massimo consentito di 8 ore. 

I PROTAGONISTI: Sfogliando la lista partenti i favori dei pronostici vanno di diritto al capitano del team la Sportiva, il trentino di Primiero Michele Tavernaro, e alla pluri iridata di specialità Emanuela Brizio (Team Valetudo Skyrunning). Il loro successo, però, è tutt’altro che scontato. Partendo dalla starting list femminile spiccano infatti i nomi della malenca Raffaella Rossi (Team Valtellina) e della campionessa lombarda di sky Martina Brambilla (Carvico Skyrunning). Menzione d’obbligo, inoltre, per Lucia Moraschinelli (PT Skyrunning), Carolina Tiraboschi (Carvico Skyrunning) e la trailer Giuliana Arrigoni (Team Tecnica). Al maschile, ad insediare Tavernaro ci penseranno invece il campione italiano 2013 Franco Sancassani, il portacolori del Gs Orobie Riccardo Faverio - che solo sette giorni fa ha conquistato un secondo posto alla Maratona del Cielo - e l’altro bergamasco del Team Mammut Luca Carrara. Ruolo di outsider per i locali Marco Vavassori - Dario Martocchi e per i talentuosi Fabio Congiu, Erik Gianola, Alessandro Bonesi. 

 Per avere informazioni sulla competizione visitare il sito http://www.amicidifraciscio.it/pizzo-stella-skyrace/

domenica 5 luglio 2015

Arriva la Tunisia e l’Olimpia Milano EA7 conferma il ritiro a Bormio

Da domenica la nazionale maschile tunisina sul parquet del Pentagono Bormio,

 Fa caldo ovunque, ma la Valtellina si conferma meta (e clima) ideale per il basket dei campioni: ufficiale la partecipazione al Basket Circuit 2015 dell’Olimpia Milano EA7. Esordio a Bormio quindi del nuovo coach Jasmin Repeša, con inizio della preparazione prevista intorno al 25 agosto. Ma è anche l’anno dei campionati africani: domenica arriva la nazionale maschile tunisina, che preparerà a Bormio i FIBA AfroBasket 2015, ospitati proprio dalla Tunisia dal 19 al 30 agosto. La nazionale tunisina (www.ftbb.org.tn), al 23° posto nel ranking FIBA, è tra le migliori squadre africane: dopo avere partecipato nel 2010 ai mondiali, l’anno successivo è stata campione d'Africa e ha partecipato nel 2012, per la prima volta nella sua storia, alle Olimpiadi di Londra. L’allenatore Adel Tlatli ha convocato per il training camp 24 giocatori: Mohamed Abaasi (1991), Omar Abada (1,89 1993), Mohamed Ali Ben Ammar, Makram Ben Romdhane, Hamdi Braa, Ayem Bouzid, Zied Channoufi (2,01 1988), Lassad Chouya (1,90 1989), Firas Fahyani, Youssef Gaddour (2,03 1990), Mohamed Mokhtar Ghayaza, Mohamed Hadidane (2,07 1986), Saada Haytem (2,05 1995), Marouan Kechrid (1,80 1981), Nizar Knioua (1,89 1983), Mourad El Moubarak (1,94 1986), Salah Mejri, Omar Moulhi (1,90 1986), Slimane Radhouane (2,05 1980), Michael Roll, Amine Rzig, Driss Sami, Mehdi Sayeh, Ahmed Trimeche (1987). Tra questi si segnalano Salah Mejri, MVP di Afrobasket 2011, il giocatore di origine francese Driss Sami e Michael Roll, di origine USA. Inserita nel girone A con Uganda, Nigeria e Repubblica Centrafricana, Afrobasket 2015 servirà come qualificazione per i 2016 Giochi di Rio (il vincitore si qualifica automaticamente). La squadra si è radunata a Tunisi il 28 giugno dove ha cominciato la preparazione e si allenerà a Bormio da domenica 5 fino a mercoledì 15 luglio, a Tunisi (16-22 luglio), in Lituania per un torneo con Romania, Olanda e Finlandia (22-30 luglio), a Tunisi (2-3 agosto), e dal 4 al 9 agosto tornerà in Alta Valtellina per disputare due partite al Pentagono contro la Turchia, in occasione del Memorial Diego Pini (6-7 agosto). Ricordiamo che fino all’11 luglio a Bormio prosegue il corso per allenatore nazionale e domani si conclude il Valtellina Basket Camp di Teglio. Prossimi appuntamenti a Bormio Dal 13 al 19 luglio: finali nazionali under 14, maschile e femminile. Dal 29 luglio all’8 agosto: ritiro della nazionale maschile turca. 6 e 7 agosto: Memorial Diego Pini, con due partite amichevoli tra Turchia e Tunisia. Dal 20 agosto al 20 settembre: 33° Valtellina Basket Circuit Dal 1968 la provincia di Sondrio ospita il Valtellina Basket Circuit, un torneo di pallacanestro che coinvolge le grandi squadre del basket italiano ed europeo. 

In Valtellina le squadre disputano amichevoli precampionato e si allenano in preparazione della stagione agonistica. Michael Jordan è stato il protagonista indiscusso del circuito in ben due occasioni, nel 1985 e 1990. 

Per ulteriori informazioni info@basketcircuit.com 
www.valtellinabasketcircuit.com 
 http://twitter.com/basketcircuit 
 www.facebook.com/valtellinabasket