martedì 7 gennaio 2014

CAMPACCIO CROSS COUNTRY: VINCONO ALBERT ROP E HIWOT AYALEW. MICHELE FONTANA tra i migliori.

UOMINI - Senza alcuna vera concorrenza italiana ed europea sono gli atleti degli altopiani a dettare legge fin dall’inizio. Nei 10 chilometri, cinque giri, fin dalle prime battute gli africani alzano il ritmo con il vincitore Albert Rop che va in testa e corre già il primo chilometro in 2’49”. Comunque gruppo compatto con tutti e sei (Rop-Korir-Merga-kipkemoi-Kipruto e Birech) a darsi battaglia con notevole distacco sugli inseguitori. Nell’ultimo giro volata finale con Rop che all’ingresso nel campo risulta essere il più brillante fino a vincere con un paio di metri di distacco sul campione del mondo keniano Japhet Korir in 28’19” a soli 4” dal magico tempo di 28’15” segnato da Joseph Ebuya nel 2011. Prima volta del Barhein nel prestigioso Albo d’oro del Campaccio: “Oggi avevo avversari davvero forti – ha commentato Rop - E’ stata una gara dura, ho provato a staccarli fin dai primi metri andando in testa e forzando il ritmo ma non ci sono riuscito. Ho tenuto così tutte le energie per lo sprint finale dell’ultimo giro. Ora punto ai 3000metri dei mondiali indoor”. Terzo posto per il campione mondiale di cross del 2011 Imane Merga in 28’25”.

 GLI ITALIANI - Primo italiano al settimo posto con un discreto Jamel Chatbi (Atl. Riccardi Milano) che chiude in 29’53”: “Sono partito bene e ho tentato di tenerli fino al secondo giro, anche se poi ho pagato il ritmo troppo elevato. Dopodiché mi sono assestato sulle mie capacità fino alla fine. Speravo di battere almeno uno di questi fenomeni dell’Africa ma non ci sono riuscito. Un po’ di rammarico per questo”. Tra gli altri italiani bravo il lecchese Michele Fontana (Aeronautica), nono in 30’04”: “Volevo confermare quanto di bello avevo fatto con l’ottavo posto agli europei under 23 di dicembre. Ci sono riuscito, ora sono cresciuto soprattutto nella convinzione di essere un atleta ormai seniores e nella gestione della gara. Sento di essere maturato. Certo che là davanti sono davvero extra-terrestri”. Gianmarco Buttazzo (Atl. Casone Noceto) entra nei primi dieci in 30’32”: “E’ stato un buon test, punto a confermare il 16 febbraio alla Giulietta&Romeo Half Marathon il titolo italiano di maratonina. Mi trovo meglio su strada perché ho problemi ad una caviglia che nei campi mi debilita parecchio. Però sono soddisfatto”.

 DONNE –Era la favorita e la vicecampionessa del mondo di cross e non ha deluso. L’etiope Hiwot Ayalew segna nei 3 giri (6km), un super 18’59” finale, crono assai più veloce del 19’26” precedente record degli ultimi cinque anni. Un meraviglioso quartetto si è scatenato fin dall’inizio composto dalla stessa Ayalew, dalla Teferi (seconda in 19’06”), da Linet Masai (terza in 19’09”) e Mimi Belete (quarta in 19’17”) che si sono studiate e rincorse fino all’allungo decisivo dell’ultimo giro. “Dedico questa vittoria a mio marito che è un maratoneta –ha detto a fine gara la 23enne Ayalew – Ho iniziato a correre nel 2009 a scuola e mi sono subito appassionata. E’ stata una gara difficile, su un percorso impegnativo, con tante curve e saliscendi. Ora punto a migliorare il mio primato sui 3000 siepi”. Prima italiana Fatna Maraoui (Esercito) in ottava posizione in 20’36” davanti a Layla Soufyane (Esercito), decima in 20’39”. Un plauso ad Alice Gaggi (Runner Team 99) campionessa del mondo di corsa in montagna che ha terminato undicesima in 20’58”.
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