La Scarponata Alpina è la nuova proposta nel panorama delle gare podistiche malenche, nata in memoria di Lucio Salvetti.
Quella del 14 ottobre 2012, che gli organizzatori per modestia hanno definito "edizione zero", ha in realtà dimostrato grandi capacità logistiche e di tracciatura su un percorso tutt'altro che semplice da segnalare e controllare, perchè si snoda tra sentieri, strade, vicoli e contrade.
Questa mattina ero al via, nei pressi delle scuole di Lanzada, con l'idea sbagliata di affrontare una corsa su strada di 12 km.
Fin da subito il tracciato si è dimostrato invece più vicino a quello di una gara di corsa in montagna, con salite impegnative e discese tecniche, benchè i singoli strappi non vincessero mai dislivelli significativi.
Pure il parco atleti ha messo in evidenza, oltre ai soliti concorrenti di buon livello, un Francesco Rossi, notissimo skirollista, in forma smagliante.
E così è stata dura, con ritmi sostenuti specie sugli strappi più impegnativi.
Rossi prende il largo fin dalle prima battute di gara, accumulando un consistente vantaggio nella salita che da Lanzada porta a Caspoggio.
Lo guardo da lontano, illudendomi che prima o poi calerà il passo. Dopo 20 minuti di gara, quando, al termine della discesa tecnica da Caspoggio, stiamo salendo per asfalto e sentieri verso il Curlo, concludo che Rossi oggi è proprio un osso duro, così spingo al massimo per andarlo a riprendere, a costo di "ghisarmi" le gambe.
Chi aveva provato la gara, mi aveva detto che "dal Curlo poi c'è una bretella - bene o male - pianeggiante fino a Tornadri".
Beh, pianeggiante sì: almeno quanto il canalone di Cresta Guzza!
Mi si para innanzi un susseguirsi di strappetti impegnativi e discesine tecniche che di continuo spezzano il ritmo, aiutate da numerosissime curve e controcurve su fondo spesso scivoloso.
Insomma, la marcia lunga non la si riesce mai a mettere!
Rossi mi è alle calcagna perchè recupera tutto quello che perde in piano, con scatti grintosi in salita.
Il tracciato, anche se non mi permette di esprimere la corsa fluida a me più congeniale, di metro in metro mi piace sempre più: davvero divertente!
Fuori dal bosco, passiamo attraverso le case, poi su fino al campo di calcio di Tornadri, e qui è finalmente un po' di respiro non appena riesco ad aprire la falcata e avvantaggiarmi un po'. Pieghiamo quindi di 180° e, sull'idrografica dx del Lanterna, iniziamo la cavalcata verso il centro di Lanzada. Il campanile in lontananza erudisce gli atleti sulle distanze e per me che sono un po' scoppiato è come un faro nella nebbia.
Prati, risc bagnati e, ogni tanto, pezzi con fondo sterrato dove si riesce a spingere senza rischiare di cadere.
Per Rossi, beniamimo di casa, c'è un tifo pazzesco, tant'è che, anche quando oramai è più distaccato, le urla degli spettatori me lo fanno immaginare che mi calpesta l'ombra.
Aumento ancora il passo e, confortato dagli ultimi rettilinei che mi convincono dell'effettivo vantaggio maturato, chiudo questo bellissimo anello in 52'38''... e , cosa insolita per me, senza perdermi nemmeno una volta!
Poco dopo arriva Rossi, quindi Zerboni, al rientro da un infortunio estivo che l'aveva tenuto lontano dai campi di gara.
Il bilancio della prima Scarponata Alpina è sicuramente positivo, a partire dal tracciato versatile e muscolare che ha soddisfatto tutti i numerosi iscritti, fino ad arrivare all'organizzazione che, pur con qualche inevitabile ritardo sulle tempistiche programmate, ha ben superato la prova.
Mi auguro che questa gara possa inserirsi a pieno titolo fra le classiche podistiche del panorama valtellinese.
Beno
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