Chiaro il messaggio uscito dal convegno “Doping nello Sport – Un male da sconfiggere” tenuto venerdì 26 novembre presso la sala dell’Amministrazione Provinciale di Sondrio: “Dobbiamo fare di tutto per insegnare/lanciare ai nostri ragazzi il concetto, la mentalità, il messaggio di praticare uno Sport Pulito, con impegno e sacrificio, disdegnando scorciatoie pericolose che possono solo portare a una triste accelerazione verso una fine prematura. Il Doping accorcia la vita”.
La serata, organizzata dall’unione delle forze di Scuola Regionale dello Sport Coni, Asl di Sondrio, Associazione Medico Sportiva di Sondrio, Provincia di Sondrio e Coni Cp di Sondrio, è stata presentata dalla dott.ssa Paola Selvetti (Presidente dell’Associazione Medico Sportiva di Sondrio) che ha introdotto gli ospiti per un breve saluto e i relatori per illustrare le (drammatiche) condizioni che ruotano attorno a questo mondo di “aberrazione” che è il doping, non solo nello sport.
Gli ospiti: il Presidente regionale del Coni Pierluigi Marzorati, l’assessore della Provincia Mario Bellero, il Dirigente Scolastico Nicola Montrone, il DG dell’Asl Luigi Gianola che ha dato il via alla cerimonia di premiazione di ragazzi, insegnanti, scuole che hanno dato vita al concorso “Campagna di sensibilizzazione per la lotta al doping e la tutela della salute nello sport” indetto lo scorso mese di marzo da Asl Sondrio, Provincia di Sondrio, Miur USP di Sondrio e Coni, indirizzato a tutte le scuole secondarie di 2° grado.
L’Istituto vincitore è risultato essere il Liceo Artistico G. Ferrari di Morbegno che visto anche le premiazioni delle insegnanti Raffaella Riva, Tiziana Bianchini, Laura Giudice e Michela Fomiatti per i preziosi suggerimenti forniti ai ragazzi; che al terzo posto ha piazzato Giulia (5^C) col suo “Il doping ti scoppia”, al secondo Giulia, Giulia, Paolo, Davide e Roberta produttori del video “Roby & Giulia campagna di sensibilizzazione al doping” e sul gradino più alto del podio (visto che siamo in ambito sportivo) Giuseppe (5^C) autore di uno scanzonato invito intitolato “Doping Non finirci dentro!”.
Sul sito del Coni sono pubblicati tutti i lavori che hanno preso parte al concorso.
Quindi il Prof. Ugo Monsellato (Docente Scuola Regionale dello Sport Coni Lombardia, medico fiduciario regionale della FCI e Direttore Centro Medicina dello Sport di Bareggio) ha dato il via al primo degli interventi previsti: “La tutela della salute dell’atleta come strumento di prevenzione del doping”, cui sono seguiti “Emodoping e metodi antidoping” del Prof. Giuseppe Banfi (professore di Biochimica Clinica, Facoltà di Medicina Università degli Studi di Milano e Direttore Scientifico IRCCS Galeazzi di Milano), “L’abuso di farmaci nella società attuale: gli effetti collaterali dei farmaci e le problematiche connesse” del Prof. Enrico Garattini (Direttore del Laboratorio di Biologia Molecolare, Dipartimento di Biochimica e Farmacologia Molecolare presso l’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri di Milano); “Risvolti legali in materia di doping” – Avv. Michele Re (Avvocato del Foro di Como, Esperto di Diritto Sportivo) e “Lottare per vincere senza il doping, la testimonianza di un atleta internazionale” di Daniele Gilardoni (Atleta 10 volte campione del mondo di canottaggio e rappresentante degli atleti in Giunta Coni Lombardia). Appassionata poi l’esposizione di Pietro Illarietti che è stata la “voce” degli atleti che sono alle prese coi controlli antidoping (e quello che implica tutto il procedimento) e che ha illustrato alcuni retroscena vissuti da questi atleti e gli aspetti psicologici derivanti.
Il quadro è senz’altro preoccupante per “i comportamenti nel mondo dello sport che predispongono al doping, la diffusione dei farmaci senza una giustificazione terapeutica, per la pressione o disinteresse dei familiari (prof. Monsellato); per le sempre nuove tecniche di emodoping e conseguenti rincorse nell’adottarne di nuove, il passaporto biologico ABP (Athlete Biological Passport) con le sue sei covariabili: genere, etnia, altitudine, età, tipo di sport, tipo di strumentazione, tutto un mondo di “scoperte” nel campo delle trasfusioni di sangue e autotrasfusioni (prof. Banfi): una fatica di Sisifo.
“Viviamo in una società nella quale si ritiene che la risposta a ciascun problema sia rappresentata da un farmaco specifico. Il bambino va male a scuola, lo si può aiutare fornendogli un farmaco che migliori l’attenzione. Sei un atleta mediocre, puoi migliorare le tue performance, aiutandoti con un farmaco. In realtà, questo modo di pensare è sostanzialmente sbagliato perché i farmaci sono una cosa seria e vanno utilizzati con grande attenzione e solo per curare o prevenire la malattia”; questo il pensiero del prof. Garattini che mette in guardia anche contro l’abuso di integratori. Il beneficio degli integratori nell’ambito della pratica sportiva non è provato da studi controllati. In definitiva, per lui, gli integratori sono sostanzialmente inutili, perchè gli stessi risultati si possono ottenere con una dieta adeguata e con il buon allenamento.
L’avv. Michele Re ha illustrato quelli che sono gli sforzi attuati dalle strutture, Procura Antidoping per prima, per cercare di contrastare quello che ora la legge considera reato, ma un dato ha lasciato molto da pensare: il doping è cinque anni avanti all’antidoping, per cui occorre uno sforzo notevole per cercare di contrastare tutte le nuove vie sperimentate illegalmente.
Per fortuna la testimonianza di un fuoriclasse quale è Daniele Gilardoni (10 volte campione del mondo di canottaggio) ha “rinfrescato” l’aria, portando la sua diretta esperienza di atleta in sala, ringraziando coloro che gli hanno trasmesso i giusti valori quando era un ragazzino e manifestando l’intenzione a che possa trasmettere a sua volta quei valori ai giovani atleti di oggi (e di domani).
Bisogna sconfiggerlo.
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