In Repubblica Ceca la gara di apertura della FIS Marathon Cup e l’Italia resta ai piedi del podio con le due fondiste Stephanie Santer e Antonella Confortola. Nella gara maschile dominata dal padrone di casa Stanislav Rezac, il migliore degli azzurri è Florian Kostner.
Il circuito mondiale delle maratone nordiche ha preso ufficialmente il via ieri con la prima prova in calendario, la Jizerská Padesátka di 50 chilometri a tecnica classica, e sulle nevi di Liberec è emerso tutto lo strapotere dell’enfant du pays Stanislav Rezac, che ha dominato la gara sul piano fisico. Infatti il fondista ceco, alla soglia dei quarant’anni, ha fatto la scelta di non usare scioline di tenuta e di spingere di braccia per tutti i cinquanta chilometri del tracciato. Gli avversari scandinavi hanno dovuto accontentarsi degli altri due gradini del podio con lo svedese Jimmie Johnsson, all’esordio internazionale in FIS Marathon Cup, che batte allo sprint il norvegese Joergen Aukland.
In una gara fortemente condizionata dal meteo con neve cadente lungo tutto il tracciato, la spedizione italiana piazza Florian Kostner al tredicesimo posto, come migliore degli azzurri, e Marco Cattaneo al 19esimo.
«Non siamo delusi perché sapevamo che la gara in Cechia sarebbe stata difficile anche perché è la prima del calendario, ma va preso atto che il livello generale si è alzato – ha commentato Marco Cattaneo – e notiamo sempre più team privati che vogliono entrare nella famiglia della FIS Marathon Cup».
Il varesino fa riferimento alle squadre scandinave e non solo che hanno scelto di misurarsi nelle granfondo internazionali e lo fanno con lo stesso approccio organizzativo da Coppa del Mondo. Gli fa eco Corrado Vanini, tecnico della nazionale italiana di Lunghe Distanze ed esperto skiman: «Ci sono squadre molto attrezzate anche sotto il profilo tecnico, segno che il circuito viene percepito come un evento agonistico di alta qualità». Sotto il profilo della scelta tecnica gli italiani hanno scelto di correre con il pelo, ovvero la soletta trattata con carta vetrata, soluzione che spesso fa la differenza in caso di neve fresca. Lontani dal podio ma pur sempre in zona punti Simone Paredi (22°), Sergio Bonaldi (26°) e Fabio Santus (27°), mentre Bruno Carrara e Cristian Zorzi hanno chiuso oltre i primi trenta.
Molto meglio sono andate le azzurrine Stephanie Santer e Antonella Confortola che hanno chiuso al quarto e quinto posto, a mezzo minuto dal terzo gradino del podio su cui è salita la svedese Jenny Hansson, nella gara vinta dalla connazionale Sara Svendsen; seconda classificata l’estone Tatjana Mannima.
Assente la veronese Sabina Valbusa che ha rinviato l’esordio nella coppa del mondo delle prove di lunga lena al 22 gennaio con la Dolomitenlauf in Austria, seconda prova della FIS Marathon dove Rezac e Svendsen vestiranno il pettorale rosso di leader.
Il grande circo bianco delle granfondo mondiali è iniziato, e gli azzurri sono attesi al riscatto con la prova austriaca in tecnica libera.
In una gara fortemente condizionata dal meteo con neve cadente lungo tutto il tracciato, la spedizione italiana piazza Florian Kostner al tredicesimo posto, come migliore degli azzurri, e Marco Cattaneo al 19esimo.
«Non siamo delusi perché sapevamo che la gara in Cechia sarebbe stata difficile anche perché è la prima del calendario, ma va preso atto che il livello generale si è alzato – ha commentato Marco Cattaneo – e notiamo sempre più team privati che vogliono entrare nella famiglia della FIS Marathon Cup».
Il varesino fa riferimento alle squadre scandinave e non solo che hanno scelto di misurarsi nelle granfondo internazionali e lo fanno con lo stesso approccio organizzativo da Coppa del Mondo. Gli fa eco Corrado Vanini, tecnico della nazionale italiana di Lunghe Distanze ed esperto skiman: «Ci sono squadre molto attrezzate anche sotto il profilo tecnico, segno che il circuito viene percepito come un evento agonistico di alta qualità». Sotto il profilo della scelta tecnica gli italiani hanno scelto di correre con il pelo, ovvero la soletta trattata con carta vetrata, soluzione che spesso fa la differenza in caso di neve fresca. Lontani dal podio ma pur sempre in zona punti Simone Paredi (22°), Sergio Bonaldi (26°) e Fabio Santus (27°), mentre Bruno Carrara e Cristian Zorzi hanno chiuso oltre i primi trenta.
Molto meglio sono andate le azzurrine Stephanie Santer e Antonella Confortola che hanno chiuso al quarto e quinto posto, a mezzo minuto dal terzo gradino del podio su cui è salita la svedese Jenny Hansson, nella gara vinta dalla connazionale Sara Svendsen; seconda classificata l’estone Tatjana Mannima.
Assente la veronese Sabina Valbusa che ha rinviato l’esordio nella coppa del mondo delle prove di lunga lena al 22 gennaio con la Dolomitenlauf in Austria, seconda prova della FIS Marathon dove Rezac e Svendsen vestiranno il pettorale rosso di leader.
Il grande circo bianco delle granfondo mondiali è iniziato, e gli azzurri sono attesi al riscatto con la prova austriaca in tecnica libera.
45° Jizerská Padesátka
Rep. Ceca – 50 km TC
Classifica maschile
1. REZAC Stanislav CZE 1973 02:21:49.2
2. JOHNSSON Jimmie SWE 1985 02:21:57.6
3. AUKLAND Joergen NOR 1975 02:21:58.3
13. KOSTNER Florian ITA 1979 02:24:07.2
19. CATTANEO Marco ITA 1974 02:25:10.3
22. PAREDI Simone ITA 1982 02:26:21.3
26. BONALDI Sergio ITA 1978 02:27:51.9
27. SANTUS Fabio ITA 1976 02:28:06.9
31. CARRARA Bruno ITA 1977 02:28:32.1
39. ZORZI Cristian ITA 1972 02:32:13.0
Classifica Femminile
1. SVENDSEN Sara NOR 1980 02:42:19.7
2. MANNIMA Tatjana EST 1980 02:46:38.9
3. HANSSON Jenny SWE 1980 02:48:52.2
4. SANTER Stephanie ITA 1981 02:49:23.9
5. CONFORTOLA Antonella ITA 1975 02:49:34.8
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