“Il diluvio rovina la festa alla finale di Coppa del Mondo ISF 2011”
Un vero e proprio diluvio ha causato non pochi grattacapi alla finale di coppa del mondo ISF 2011. Nella giornata che festeggiava il nuovo primato iscrizioni (461 adesioni con 235 sulla lunga e 226 sulla corta) con 51 stranieri provenienti da ben 13 nazioni, una pioggia battente con tanto di grandine in quota a gara in corso ha costretto gli organizzatori ad un’ulteriore modifica del percorso alternativo.
I disguidi che ne sono seguiti hanno mandato fuori tracciato alcuni dei protagonisti, rimescolando le carte in tavola nelle posizioni a ridosso del podio. Al termine di una prova resa a dir poco ostica dal nubifragio, a vincere è stato il britannico Tom Owens 2h23’54” sul campioncino di casa Stefano Butti 2h24’13” e sullo spagnolo Luis Alberto Hernando. Nella gara in rosa una Emanuela Brizio fresca di titolo italiano ha superato la leader di coppa Oihana Cortazar giungendo in solitaria al traguardo di Pasturo con il tempo di 2h57’52”. Seconda piazza per la Cortazar – 2h59’13” e medaglia di bronzo per la sua connazionale Nuria Dominguez Azpeceta – 3h05’23”-.
A fini della classifica di Coppa Luis Alberto Hernando ha vinto il titolo 2011 davanti all’azzurro Mikhail Mamleev e all’altro iberico Jabi Olabarria. Nella graduatoria in rosa l’unica novità è stata determinata dall’assenza della transalpina Stephanie Jimenez che, non presenziando alla finale, ha di fatto anche perso il podio finale. Come da pronostico, si è quindi imposta Oihana Cortazar su Emanuela Brizio e Corinne Favre.
Per quanto riguarda la cronaca di gara, nella prima frazione sino al rifugio Porta transitavano appaiati il lecchese Nicola Golinelli, il britannico Tom Owens e lo spagnolo Luis Hernando. Dopo l’inatteso giro di boa, determinato dal precipitare delle condizioni meteo e praticamente imposto dagli uomini del soccorso alpino, l’altro lecchese Stefano Butti ha approfittato di alcune indecisioni dei fuggitivi per cucire il gap e provare a scrivere il proprio nome nell’albo d’oro di questa prestigiosa gara. E mentre la competizioni perdeva alcuni protagonisti del calibro di Golinelli, Gotti, Piller Hofer e Oscar Mil Casar, tutti gli altri continuavano a sfidare le intemperie su un percorso che era passato dagli originali 35km (4200m di dislivello totale) a 31km (2600m dislivello totale).
A risultare decisiva in entrambi i casi è stata la discesa finale con Owens e la Brizio che osando maggiormente sono riusciti a staccare un prestigioso sigillo in una stagione per loro già ricca di soddisfazioni.
MEZZA MARATONA
Valtellinesi alla ribalta nella mezza Città di Pasturo grazie ai successi di Raffaella Rossi (Team Valtellina) e Daniele Zerboni (Sportiva Lanzada). Loro i più veloci tra i 226 iscritti a questa mezza maratona sempre più dal sapore internazionale. Se al maschile Zerboni ha approfittato di un dritto al giro di boa del tedesco Helmut Schiessl per salutare il camoscio messicano Ricardo Mejia e centrare l’ennesimo oro stagionale, nella gara in rosa l’azzurra di specialità ha gestito le energie tenendo sempre a debita distanza le rispettive avversarie.
Classifica alla mano Zerboni si è imposto con il tempo di 2h06’58”, mettendo in fila Ricardo Mejia -2h08’29”- e il premanese Gianola Erik -2h10’01”-. Al femminile, invece, la Rossi ha trionfato in 2h40’19” con un discreto margine sulle locali Daniela Gilardi -2h49’53”- e Manuela Buzzoni - 3h03’25”-.
DICHIARAZIONI POST RACE:
Tom Owens: “Non pensavo di vincere, ma stavo bene e il tracciato così pesante e muscolare si addiceva alle mie caratteristiche. Butti è stato un avversario tosto. Sulla discesa finale l’ho attaccato rischiando il tutto per tutto e mi è andata bene”.
Emanuela Brizio: “Anche io non partivo certo favorita. Quando ho visto ce Oihana era poco più avanti sono stata brava a crederci. Ci saremo superate moltissime volte, poi sulla discesa finale ho preso l’iniziativa trovando lo spunto vincente”.
Luis Alberto Hernando: “E’ stata davvero dura. In alcuni momenti pioveva talmente forte che non si riusciva a vedere che a pochi metri di distanza. Ho corso per fare bene, ma in testa avevo la classifica di coppa. Il mio obiettivo era chiudere davanti e ce l’ho fatta”.
Oihana Cortazar: “Un problema al ginocchio mi condizionava soprattutto in discesa, tanto che potrei dire che oggi ero l’unica ad essere felice del taglio di gara. Anche io come Luis puntavo al successo di Coppa e sono felicissima di averlo centrato”.
Luigi Brambilla (Direttore Gara): “Per la quarta volta in undici edizioni abbiamo dovuti fare i conti con condizioni meteo avverse, ma oggi la sorte non era certo dalla nostra. Prova ne è che a gara in corso, in quota, si è addirittura messo a grandinare. Di fronte all’ipotesi di annullamento paventata dagli uomini de soccorso alpino, abbiamo optato per un volante giro di boa che non ha alterato le posizioni di vertice e ha permesso il regolare svolgimento della gara. Ci duole per quel gruppo di atleti che ha sbagliato strada, ma in simili circostanze non potevamo agire diversamente”.
Maurizio Torri
(Ufficio Stampa)
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