Spettacolo alla Red Rock 2011 che ha staccato ben 3 record. Il primo, quello partenti, già battuto di prima mattina con i 253 corridori del cielo che, in barba ad un calendario sempre più fitto di eventi agonistici, si sono ritrovati in Piazza 4 Luglio per cimentarsi sui due tracciati da 43.1 (5600m di dislivello totale) e 27.7km (3100 m di dislivello totale). Tracciati che Paolo Gregorini e il suo staff hanno abilmente disegnato all’interno del Parco Nazionale dello Stelvio.
Skymarathon: Emanuela Brizio da record. Riccardo Faverio alla prima importante vittoria da skyrunner
Dopo una “vita da gregario”, parafrasando una celebre canzone di Ligabue, l’ex professionista del ciclismo su strada Riccardo Faverio si è tolto una bellissima soddisfazione presentandosi in solitaria e a braccia alzate nella torcida di Piazza 4 Luglio a Vezza d’Oglio. Per lui una gara tutta in progressione che l’ha portato prima a staccare Pietro Colnaghi, Daniele Zerboni, e Paolo Gotti, per poi difendersi da ritorno di “discesisti di razza” quali Fabio Bonfanti e Fulvio Dapit.
Stringendo i denti e sfruttando nel migliore dei modi una giornata di grazia che lo ha visto comportarsi egregiamente su una gara resa ancora più tecnica dalle alte temperature, il portacolori del Gs Orobie è riuscito a fermare il cronometro in 4h32’22”. Seconda piazza per un Bonfanti partito in sordina e che, archiviati i primi 1000 m di ascesa, ha poi innestato le ridotte guadagnando posizione su posizione. Per l’atleta di Fiorano al Serio ennesimo argento (tempo 4h38’00”) in un 2011 che lo vede praticamente abbonato a questo piazzamento. Terzo posto ad un Fulvio Dapit in lenta e costante crescita. Cronometro alla mano il poliziotto friulano ha terminato la propria fatica in 4h39’27” mettendo in fila i vari Gotti, Berlingheri, Zerboni, Danesi, Colnaghi, Congiu e Sanchez.
Nella gara in rosa solo Emanuela Brizio è riuscita a battere Emanuela Brizio. Per la campionessa del mondo 4° successo sulle vette camune e nuovo record che di fatto ha abbassato il precedente primato della gara, sempre griffato Brizio, risalente al 2008. Con una cavalcata trionfale di 43 km la stella della Valetudo Skyrunning Italia ha rifilato abissali distacchi alle dirette avversarie. Al traguardo, stratosferico finish time di 5h20’03” davanti all’amica e compagna di club Cecilia Mora – 5h46’10”- e a una instancabile Carolina Tiraboschi – 6h18’15”-. Giù dal podio la lecchese Giovanna Cavalli 4ª assoluta in 6h’2551”.
SkyRace: Daniele Cappelletti sbanca il jackpot. Raffaella Rossi imprendibile tra le donne
Il Daniele Cappelletti che non ti aspetti stravince e abbassa di 47” il record della gara. Inserendosi nella super sfida Butti – Fregona, il trentino di Val Gresta è stata la vera sorpresa della gara bresciana andata in scena sul percorso da 27km. Subito al comando, ha staccato i diretti avversari con un forcing insostenibile. Butti, accusando un ritardo di 1’10” al passaggio di cima Pagano ha però messo in cassaforte il secondo posto tenendo a debita distanza l’esperto Lucio Fregona.
Medesimo copione in gara donne con una Raffaella Rossi intenzionata a calcare il gradino del podio dopo l’argento 2010. Alle sue spalle seguivano nell’ordine Cinzia Bertasa, Lisa Borzani e Rossana Moré che prima ha lottato per il posto d’onore prima di cedere al ritorno delle sopracitate avversarie.
Tornando alla testa della gara, passati di gran carriera i traversoni del Pianaccio e la risalita a Cima Pagano, la lunga picchiata verso il traguardo di Piazza 4 Luglio non ha modificato i valori in campo con Cappelletti capace di fermare il crono sul tempo di 2h10’59” e infrangere il precedente primato della gara di ben 47” . Alle sue spalle un comunque eccellente Stefano Butti al suo 9° podio 2011 in 10 skyrace. Per il lecchese dell’Osa Valmadrera un finish time di 2h12’21”. Argento di giornata e un caloroso abbraccio dal pubblico di Vezza per l’ormai camuno d’adozione Lucio Fregona -2h15’25”-. A seguire nella top ten di giornata troviamo Franco Bani, Giuseppe Antonini, Emanuele Miotti, Andrea Zanatta, Joan Manuel Dominguez Agejas, Flavio Ghidini e Guido Mossini.
Nella classifica in rosa niente primato per la Rossi che è comunque riuscita a vincere e a migliorare il suo tempo 2010 di ben 3’ . Per lei crono di 2h44’28” che le ha permesso di tenere a debita distanza Cinzia Bertasa 2h51’40” e Lisa Borzani 2h58’06”. Giù dal podio, la bergamasca Rossana Moré -3h04’37”- che sul finale ha pagato dazio per colpa di alcuni acciacchi che da diverso tempo la penalizzano .
Riccardo Faverio: “Ho sempre saputo di andare bene nelle giornate calde, ma non avrei mai pensato di vincere. Anzi, alla partenza non mi vedevo nemmeno sul podio. Poi, invece, mi sono subito accorto che le gambe giravano. Sui lunghi traversi in quota ho provato l’affondo e gli altri si sono subito staccati. In discesa ho visto che Bonfanti si avvicinava e ho temuto potesse rovinare la mia più bella gara… Invece sono sceso alla grande. Sono felicissimo”.
Emanuela Brizio: “Questo per me è un momento particolare nel quale fatico a trovare motivazioni e la giusta concentrazione. Oggi però stavo bene, per determinata e ci tenevo a vincere per una dedica speciale che sono riuscita a mantenere. Sono felicissima. La Red Rock è una gara che adoro per il tracciato, l’organizzazione impeccabile e l’affetto che ogni anno la gente mi dimostra. Che dire… sono commossa. Non mi son accora di essere in zona record. Del tipo che sul finale, quando ho sentito lo speaker che lo annunciava, ho allungato per non bucarlo”.
Daniele Cappelletti: “Arrivo dalla corsa in montagna e dallo scialpinismo. Questa è la mia prima skyrace e devo dire che qui a Vezza è stato un’eccellente esordio. Conoscevo il valore dei miei diretti avversari e le loro attitudini in discesa… Per questo sono partito subito forte cercando di forzare il ritmo. Non avendo riferimenti lungo il tracciato o spinto sino al traguardo. La gara? Bellissima”
Raffaella Rossi: “Ci tenevo a vincere. Questa di Vezza è una gara che mi piace moltissimo per tipologia, location e organizzazione. Sono partita con un buon passo per poi amministrare il vantaggio sulle avversarie. Lo scorso anno avevo sofferto molto giungendo seconda con un tempo più alto… Oggi, invece, mi sono anche goduta questo splendido paesaggio”.
Paolo Gregorini (Presidente Comitato Organizzatore): “In un calendario sempre più fitto di gare non è facile confermare i numeri fatti registrare nelle edizioni precedenti. Noi in questi sei anno non solo ci siamo riusciti, ma siamo sempre cresciuti in maniera costante e graduale. Nella convinzione di on essere ancora al giro veloce abbiamo come preciso intento il provare a crescere e migliorare anche negli anni a venire. La Red Rock è una bella gara che tocca zone di rare bellezza che poi sono eccellenti sentieri escursionistici da venire a provare. Ogni anno in occasione della skyrace riusciamo a fare degli interventi sulla sentieristica in quota perché lo sport per noi è anche promozione turistica”.
Maurizio Torri
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