sabato 1 ottobre 2011

LO SPORT ITALIANO VERSO IL 2020 e il futuro dei Comitati Provinciali CONI.

Di seguito  il  Documento Programmatico integrale che ha messo sul piede di guerra i Comitati Provinciali Coni. 
PREMESSA Sono trascorsi 12 anni dal riordino del CONI operato dal "decreto-Melandri" (d.lgs. 242/99) e 9 anni dal "decreto-Tremonti" che ha istituito la CONI Servizi SpA e trasferito ai Monopoli (AAMS) i giochi sportivi gestiti dal CONI per oltre mezzo secolo.
Il CONI in questo periodo ha dato corso ad una grande quantità di importanti adempimenti che hanno profondamente modificato l’assetto organizzativo dell’ente, rinnovando in particolare il proprio Statuto, i Principi fondamentali degli statuti delle federazioni, il sistema di giustizia sportiva con la creazione dell’Alta Corte di Giustizia e del Tribunale Nazionale di Arbitrato dello Sport, il sistema antidoping, i nuovi criteri di allocazione dei contributi alle federazioni, il Regolamento di amministrazione e contabilità, il Registro delle associazioni e società sportive e la completa riorganizzazione delle strutture e degli uffici dell’ente.
GLI OBIETTIVI RAGGIUNTI A ciò si deve aggiungere la drastica cura dimagrante attuata per ripianare l’ingente debito accumulato alla fine degli anni ’90, conseguente alla profonda crisi finanziaria determinata dal crollo delle entrate dovute alla crisi dei concorsi pronostici sportivi.
La diminuzione (quasi un dimezzamento) del personale, la dismissione di gran parte del patrimonio immobiliare non strategico, il contenimento delle spese e la forte riduzione dei costi non essenziali, il ricorso a nuovi canali di finanziamento oltre a un piano di investimenti sull’impiantistica sportiva che per dimensioni economiche e rapidità d’attuazione non ha precedenti nella storia dello sport italiano; tutto ciò ha consentito di superare una crisi dalla quale sembrava quasi impossibile uscire. Inoltre si è continuato a lavorare con profitto, pur tra mille difficoltà, in tutti i settori, non 2
solo quello della preparazione olimpica e dello sport di alto livello, dove l’Italia ha raggiunto posizioni di eccellenza nel ranking mondiale per nazioni, nonostante di una concorrenza mondiale sempre più forte, ma anche nello sport per tutti, in particolare nella promozione dell’attività motoria e sportiva in ambito scolastico, come nel caso del progetto di alfabetizzazione motoria nella scuola primaria. IL NUOVO SCENARIO Siamo ora di fronte a un nuovo scenario. I recenti avvenimenti sul piano economico e sociale, con la perdurante crisi di crescita e di sviluppo che ha investito l’Europa e larga parte del mondo, l’incertezza sulla durata della crisi nonché sull’entità dei tagli finanziari al CONI, impongono anche allo sport di rafforzare una politica di rigore e di sano realismo che, analogamente a quanto messo in atto dal Governo e Parlamento nazionali – oltre la puntuale applicazione delle vigenti norme di legge in materia di contenimento delle spese amministrative - ottimizzi al massimo l’utilizzo delle risorse economiche e, contestualmente, riduca i costi amministrativi e di gestione, attraverso operazioni di accorpamento delle funzioni, riduzione dei componenti degli organi, snellimento della burocrazia, accentramento delle procedure d’acquisto, maggior ricorso agli strumenti informatici e altro, al fine di indirizzare al perseguimento delle finalità istituzionali le risorse conseguenti alla riduzione dei costi e al contenimento delle spese. Ciò è tanto più necessario e urgente in quanto la crisi in atto ha pesantemente influito sulle tradizionali fonti di finanziamento dello sport, sia pubbliche (Stato, Regioni, Enti locali) sia private (sponsorizzazioni, pubblicità, mecenatismo) penalizzando in particolare il settore dilettantistico. L’AUTORIFORMA Il progetto da avviare - una sorta di "autoriforma" da attuarsi attraverso l’autonomia organizzativa dell’ente anche anticipando gli eventuali interventi sul piano legislativo che si rendessero necessari - dovrà riguardare l’intera organizzazione sportiva, a livello centrale e territoriale, dal CONI alle Federazioni sportive nazionali e a tutti gli enti finanziati, attraverso una serie di interventi – a livello statutario e regolamentare, nonché legislativo quando necessario – volti a ridisegnare gli assetti organizzativi, privilegiando gli aspetti decisionali e programmatici rispetto a logiche dispersive assemblearistiche, fermo restando il principio fondamentale della democrazia e dei previsti procedimenti elettivi alla base dell’ordinamento sportivo, nonché l’apporto basilare del volontariato che rappresenta la linfa vitale del modello sportivo italiano. 3
VERSO IL 2020 Si tratta pertanto di un disegno complesso da attuare in diversi stadi temporali – considerata la molteplicità dei soggetti coinvolti – ma da avviare subito, anche anticipando le riforme costituzionali all’esame del Parlamento, in modo che, entro la fine del quadriennio, il nuovo assetto possa già essere a regime, presentando così agli occhi del mondo – e del CIO che nel settembre del 2013 sarà chiamato ad assegnare i Giochi Olimpici del 2020 – una macchina organizzativa ancor più efficiente e concreta pronta a rispondere rapidamente a tutte quelle scelte che – non solo nella prospettiva dell’auspicata assegnazione delle Olimpiadi – lo sport italiano sarà chiamato a fare per essere adeguato alle nuove istanze che il prossimo decennio ci presenterà, sul piano sportivo, economico e sociale. DAL DOCUMENTO PROGRAMMATICO AL DETTAGLIO NORMATIVO In tale ottica, in questo documento programmatico si espongono sinteticamente i contenuti sostanziali delle iniziative che appaiono prioritarie e che il CONI, nell’ambito della sua autonomia organizzativa e nella sua funzione di indirizzo e coordinamento per tutti gli enti da esso riconosciuti, potrebbe adottare già entro il corrente anno.
E’ pertanto l’inizio di un percorso di autoriforma che – ove condiviso – si completerà nei suoi contenuti di dettaglio nelle prossime settimane. Con il contributo di esperti saranno approfondite le tecnicalità e gli strumenti normativi più idonei per la realizzazione del progetto, tenendo comunque presente che sugli aspetti che riguardano il personale, e che fossero contrattualmente rilevanti, sarà attivato un confronto con le organizzazioni sindacali finalizzato alla condivisione dei contenuti.
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AREE DI INTERVENTO RIORDINO DELL’ORGANIZZAZIONE TERRITORIALE DEL CONI La struttura territoriale del CONI, con il volontariato che lo anima, rappresenta un asse portante dell’organizzazione sportiva italiana e in quanto tale deve essere al passo con i tempi e rispondere con prontezza ed efficacia alle istanze del territorio. 4
Un riordino che ne valorizzi il ruolo e le funzioni appare pertanto indispensabile, anche anticipando l’attuazione dei disegni di legge costituzionale all’esame del Parlamento, che prevedono la "Soppressione del livello territoriale del governo provinciale".
In un contesto complessivo di ottimizzazione, ma non di riduzione di competenze, né tanto meno di penalizzazione del volontariato che permea il territorio, si propone il trasferimento ai Comitati Regionali delle funzioni dei Comitati Provinciali e la contestuale istituzione della figura del Delegato Provinciale, membro di diritto del Consiglio Regionale. Nel rispetto di tale concetto, i conseguenti aspetti organizzativi dovranno essere definiti nell’ambito dello Statuto del CONI e del Regolamento dell’organizzazione territoriale con il contributo dei diversi soggetti coinvolti.
La valorizzazione delle funzioni dei Comitati Regionali, che saranno il riferimento dell’intera organizzazione sportiva regionale e coordineranno l’attività dei Delegati Provinciali, dovrà pertanto essere garantita da un’adeguata rete comunicazionale e informatica, massimizzando l’automazione e razionalizzando gli spazi, anche attraverso la creazione sportelli di informatici che sostituiranno quelle azioni capillari che offrono i Comitati Provinciali in favore delle società sportive.
Tutti gli aspetti relativi al personale delle strutture territoriali conseguenti al riordino saranno oggetto di confronto con le organizzazioni sindacali finalizzato alla condivisione dei contenuti, in particolare in relazione alla revisione degli assetti organizzativi e dei processi di lavoro, la creazione di opportunità di crescita e valorizzazione professionale, anche attraverso iniziative formative e di riqualificazione.
Il progetto di riordino e di riduzione delle sedi periferiche per il momento non si riflette automaticamente sulle strutture territoriali delle Federazioni.
RIDUZIONE COMPONENTI ORGANI DIRETTIVI E GOVERNANCE FEDERALE L’evoluzione del modello organizzativo rappresenta un aspetto fondamentale del progetto di autoriforma, al fine di ridurre la pletoricità degli organi direttivi federali e assicurare maggiore snellezza ed efficacia ai processi decisionali, in analogia alle vigenti norme sulla composizione degli organi collegiali delle pubblica amministrazione con conseguenti risparmi sui costi di funzionamento. 5
In tale prospettiva si pone la proposta relativa alla riduzione dei componenti degli organi direttivi, con cui si prevede una composizione dei Consigli federali nel numero massimo di 10 componenti (più il Presidente), tenendo comunque conto della specificità e della natura associativa di alcune Federazioni nonché delle presenze obbligatorie ex lege (atleti e tecnici)
Nello stesso contesto va visto il rafforzamento dei poteri decisionali del Presidente, con l’attribuzione della responsabilità finale di tutta l’area tecnica, ispirandosi al modello del Presidente Commissioner.
Analogamente alla riduzione dei componenti dei Consigli federali, si propone una riduzione (da 5 a 3) dei componenti del Collegio dei Revisori dei Conti, con il Presidente eletto da parte dell’Assemblea federale, in una logica di contenimento dei costi, ma non di affievolimento della vigilanza, che dovrà invece essere rafforzata attraverso forme più incisive, in una logica di trasparenza e collaborazione.
PARTECIPAZIONE FEMMINILE NEGLI ORGANI TERRITORIALI DEL CONI E DELLE FEDERAZIONI Mentre tra gli atleti (sia tesserati che praticanti) la percentuale delle donne è complessivamente ormai quasi pari a quella degli uomini, la partecipazione femminile negli organi territoriali del CONI e delle Federazioni è attualmente intorno al 10%. Partendo dalle conclusioni cui è pervenuta la Commissione nominata dalla Giunta Nazionale, al fine di ridurre la distanza che ci separa dalle organizzazioni sportive degli altri Paesi europei, si propone di stabilire una soglia minima del 30% di partecipazione femminile negli organi territoriali del CONI e delle Federazioni, con modalità di definizione nei relativi regolamenti.
Inoltre nelle rappresentanze degli atleti negli organi direttivi centrali e territoriali del CONI e delle Federazioni il 50% dovrà essere costituito da donne (compatibilmente con le peculiarità delle singole discipline sportive).
VALORIZZAZIONE DELLO SPORT PER TUTTI
La valorizzazione dello sport per tutti rappresenta uno degli obiettivi fondamentali del quadriennio per il quale è indispensabile la collaborazione di tutti i soggetti coinvolti.
L’impegno del CONI nella promozione dell’attività motoria e sportiva per tutti i cittadini, finora finalizzato prevalentemente all’ambito scolastico, dovrà pertanto trovare nuove forme di collaborazione organica con tutti i soggetti che operano nel settore dello Sport per tutti (Governo, Regioni, Enti locali, Enti pubblici, Federazioni, Discipline sportive associate, Enti di promozione sportiva) per iniziative congiunte riguardanti tutta la popolazione, in tutte le fasce di età.
Tale collaborazione avrà specifici punti di riferimento sia a livello centrale che territoriale, in particolare attraverso l’istituzione, presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, di un Tavolo Nazionale di Governance per la promozione dell’attività sportiva con la presenza dei soggetti istituzionali competenti (Governo, CONI – quale ente esponenziale dell’organizzazione sportiva - Regioni, Enti locali, Istituto per il Credito Sportivo) e l’ istituzione, nell’ambito del CONI, dell’Osservatorio dello Sport per tutti, quale strumento di rilievo e monitoraggio della Giunta Nazionale del CONI sulle diverse tematiche della promozione sportiva. A tale riguardo esistono già specifiche proposte, in avanzata fase di definizione, sia in ambito governativo, su iniziativa del sottosegretario Crimi, sia interno al CONI, grazie al fattivo contributo degli enti di promozione sportiva.
Parallelamente si pone l’attuazione sul territorio degli Atti di intesa tra CONI, Regioni ed Enti locali, per il raggiungimento di specifici obiettivi (Alfabetizzazione motoria, Sport e Salute, Attività motoria nei luoghi di lavoro….) in collaborazione con Federazioni, Discipline sportive associate, istituzioni, aziende del territorio, e in particolare con gli enti di promozione sportiva, al fine non solo di promuovere l’attività sportiva nella popolazione, ma anche per indirizzare a stili di vita sani volti a ridurre la sedentarietà e a prevenire malattie e comportamenti potenzialmente nocivi alla salute (alcol, droghe, tabagismo).
OTTIMIZZAZIONE DEI COSTI "NON SPORT" E DEI RICAVI La riduzione dei costi e il contenimento delle spese non essenziali è un obiettivo che CONI e CONI Servizi stanno perseguendo già da alcuni anni non solo in attuazione delle vigenti norme di legge, ma anche e soprattutto al fine di liberare maggiori risorse da destinare alle federazioni e agli altri enti finanziati per il perseguimento dell’attività sportiva. 7
Di fronte alla crisi finanziaria che il Paese sta attraversando quest’area di intervento diventa ancora più prioritaria, sia per il CONI e la CONI Servizi, sia per le Federazioni, le Discipline Associate e gli Enti di Promozione Sportiva.
In tale contesto si pongono una serie di misure volte alla ulteriore razionalizzazione e semplificazione delle strutture e dei processi di funzionamento nonché alla ottimizzazione del dimensionamento complessivo delle risorse, su base volontaria e consensuale, alla rivisitazione dei regimi di orario, al contenimento degli straordinari, attraverso una preventiva fase di confronto e condivisione con tutte le organizzazioni sindacali, evitando ricadute sul piano occupazionale.
Contestualmente dovrà essere interessata l’area dei ricavi, per un incremento che derivi da diverse fonti, quali la valorizzazione delle best practice e di standard condivisi, la valutazione delle fonti di ricavo, l’individuazione di strutture di servizio comuni dedicati alla gestione eventi.
La più ampia valorizzazione gestionale dei tesserati, l’introduzione di servizi a valore aggiunto, lo sviluppo del rapporto anche con i non agonisti permettono di migliorare i ritorni economici generati dal movimento sportivo attraverso un’attenta valutazione delle esigenze e dei bisogni emergenti, la diffusione di una cultura di marketing sportivo con meccanismi di divulgazione e partecipazione, l’ampliamento dell’offerta commerciale, la gestione di diritti e royalties e lo sviluppo dell’innovazione. Lo sviluppo di strategie di partnership capaci di aumentare la qualità dell’offerta insieme alle attività legate alla promozione delle discipline sportive hanno l’obiettivo di impostare una logica gestionale di medio-lungo termine dove costruire relazioni durevoli con tutti gli stakeholder. L’obiettivo è garantire il miglior livello qualitativo per lo sviluppo e la generazione di valore aggiunto con importanti ricadute in termini commerciali e d’immagine anche grazie alla creazione di progetti che si sviluppano attraverso una capillare presenza sull’intero territorio nazionale. L’organizzazione di eventi sportivi internazionali deve rappresentare un’importante opportunità per le FSN, non solo sotto l’aspetto del supporto alla crescita del prestigio delle manifestazioni stesse, ma anche in considerazione delle stesse strategie gestionali di Coni Servizi volte allo sviluppo e alla valorizzazione dell’impiantistica sportiva attraverso la sua diversificazione nell’organizzazione di eventi sportivi di livello internazionale.
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1999 – 2011: DAL RIORDINO AL RISANAMENTO
Occorre sottolineare che gli interventi indicati nel presente documento programmatico comportano una valenza economica – con risparmi sul fronte dei costi – che si realizzerà in toto con l’attuazione delle successive fasi del progetto.

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