Il via lo ha dato una divertita Katia Ricciarelli
Un’edizione da record, con l’ungherese e della slovena al successo
Migliori azzurri Alberto Casadei (2°), e Gaia Peron (4.a)
In 1250 prenotano un pettorale, ora Armanini punta in alto
Una madrina d’eccezione, Katia Ricciarelli, ha dato il via alla ventottesima edizione del Triathlon Internazionale di Bardolino (VR), il più importante appuntamento che questo sport vanta nel nostro Paese. Ben 1.250 atleti iscritti tra uomini e donne, davvero poche le defezioni, si sono contesi la vittoria, ottimamente gestiti da un’organizzazione impeccabile e oliata a puntino. Un’edizione che si può definire perfetta, grazie anche al fatto che le nubi minacciose addensatesi nel cielo del Garda all’ultimo momento hanno deciso di risparmiare i concorrenti, contrariamente allo scorso anno, e con le strade chiuse al traffico. Per la cronaca la pioggia è cominciata a cadere subito dopo la fine, con squisita delicatezza.
Alle 12,30 il suono comandato da una divertita e coinvolta Katia Ricciarelli, che ha segnato l’avvio della competizione femminile con 1.500 metri di nuoto da punta Cornicello per approdare ad una fascinosa zona cambio, prima dei 40 km in bicicletta e poi dei 10 km “running”. Poco dopo è partita anche l’elite maschile, promettendo subito battaglia con tanti favoriti alla vigilia.
Tra le donne invece la favorita c’è: si chiama Mateja Simic e, pur essendo slovena, è italiana d’adozione e gareggia per il Triathlon Cremona. Mateja controlla le rivali, terminando la prima frazione (vinta dall’azzurra Gaia Peron - FFOO) al sesto posto, ma in bici pianta tutte in asso e mette in atto la strategia vincente che svelerà poi nelle interviste del dopogara: fare selezione in bici e gestire il vantaggio nella corsa, conscia di dover rivaleggiare con atlete come la Vodickova, capace di tenere il suo ritmo nella parte conclusiva. Dietro di lei si forma un duo composto dalla stessa Radka Vodickova e dalla nostra Gaia Peron; un’accoppiata che sembra potersi giocare indisturbata i gradini più bassi del podio. Molto staccate le altre, guidate dalla francese Camille Donat e da Elisa Battistoni. Ma l’ultima frazione porterà la sorpresa negativa per la Peron, che dopo essere stata staccata dall’atleta ceca in avvio, patisce anche una crisi di crampi e subisce l’incredibile rimonta dell’ungherese Erika Csomor, la quale le recupera ben tre minuti nei 10 km conclusivi in centro a Bardolino e sul lungolago, tra due ali di folla e i tanti turisti che hanno affollato, come decantato da il Sole 24 ore, il “Borgo più vivibile d’Italia”. La triathleta delle Fiamme Oro è arrivata al traguardo comunque quarta in quella che ha definito la gara più bella a cui abbia mai partecipato.
Grande equilibrio invece nella prova maschile, con un plotoncino di otto atleti che si è raggruppato all’inizio della frazione in bici e ha badato esclusivamente a tenere a distanza gli inseguitori. Dietro i fuggitivi un’altra decina di concorrenti è arrancata a più di un minuto, senza alcuna possibilità di rientrare. Decisivi dunque, come molto spesso accade, i dieci chilometri conclusivi, in cui si sono immessi praticamente alla pari gli italiani Ceccarelli, Molinari, Ballerini, Facchinetti e Casadei, accompagnati dagli ungheresi Pocsai e Kuttor e da una vecchia conoscenza di Bardolino, il plurivincitore degli anni passati Vladimir Polikarpenko.
Alberto Casadei e Balazs Pocsai spingono fin dal primo tratto e fanno il vuoto alle loro spalle, ma i sogni di vittoria dell’atleta delle Fiamme Oro si infrangono a due km dalla fine sull’allungo decisivo dell’ungherese, che vince con pieno merito. Casadei tenta di reagire ma nulla può contro un Pocsai incontenibile. Terzo arriva il vincitore di Bardolino 2007, Csaba Kuttor, poi un trio azzurro formato da Giulio Molinari, Luca Facchinetti e Luciano Taccone. Menzione d’onore per quest’ultimo, autore di gran lunga della miglior frazione di corsa, chiusa nel notevole tempo di 31:54.
Si chiude così un’edizione memorabile e davvero riuscita. La scommessa di ammettere alla competizione un numero così elevato di concorrenti è stata vinta, e fugati tutti i timori legati a un possibile caos nelle aree di cambio. L’appuntamento è dunque per il 2012, con la gara che farà da ponte ideale verso lo storico trentennale del Triathlon di Bardolino e con un sogno nel cassetto, entrare in un circuito internazionale blasonato. Dante Armanini, uno dei tre inventori insieme a Francesco Marchiori e a Camillo Cametti, sta lavorando già a questo obiettivo.
Premiazioni affollate con le istituzioni ad incitare gli organizzatori, sindaco Ivan De Beni di Bardolino in testa.
Le dichiarazioni del dopogara
Pocsai: “Quella di corsa è la mia frazione migliore e l’ho sfruttata, scattando a due km dalla fine. È la seconda volta che vengo a Bardolino dopo il nono posto ottenuto due anni fa. La corsa mi piace moltissimo e sono felice di avercela fatta”.
Casadei: “Eravamo insieme all’ottavo km, poi Pocsai ha aumentato, m’ha dato 10 secondi in un chilometro ed è rimasto là. Avevo i riferimenti cronometrici ogni 500 metri ma il distacco è rimasto invariato: il momento decisivo è stato quello.”
Kuttor: “La gara di Bardolino è molto tecnica, quindi ho badato a controllare nella frazione a nuoto e ad entrare nel primo gruppo in bici. La parte in bici era molto dura, quindi non ci siamo attaccati ma aiutati a vicenda. Poi nella corsa io ho mantenuto i miei livelli da 33’ sui 10 km , mentre gli altri sono semplicemente andati più forte, dunque non ho niente da rimproverarmi. Ero anche stanco, dopo aver partecipato a Klagenfurt la settimana scorsa.”
Simic: “Conosco il percorso come le mie tasche, e sapevo che la differenza potevo farla solo in bicicletta, ed è lì che ho spinto al massimo. Radka la conosco dalla Coppa Europa e so che nella corsa è al mio stesso livello, quindi ho deciso questa strategia che alla fine ha pagato. Fin dall’inizio ero convinta di poter vincere la gara.”
Vodickova: “Ero assieme alla Peron dopo il nuoto, ma non c’è stato modo di tenere la Simic che si è involata sulle alture in bici. Soffro molto questa corsa, che è molto particolare anche se mi piace. Mi ero già piazzata seconda cinque anni fa, ma sono comunque soddisfatta.”
Csomor: “Ho corso bene, superando la Peron al settimo chilometro e mezzo per conquistare il terzo posto. L’ho superata di netto, senza che opponesse resistenza e sono riuscita ad arrivare sul podio.”
Peron: “Ho fatto una bella gara, ma purtroppo nella frazione di corsa ho avuto un attacco di crampi. A quel punto non avevo più speranze di podio e ho pensato solo ad arrivare in fondo”.
Classifica maschile
1) Balazs Pocsai (HUN) 1.52.06; 2) Alberto Casadei (FFOO) 1.52.06; 3) Csaba Kuttor (HUN- Peperoncino Team) 1.52.49; 4) Giulio Molinari (CS Carabinieri) 1.53.02; 5) Luca Facchinetti (TD Rimini) 1.53.04; 6) Luciano Taccone (Yarg) 1.53.21; 7) Brice Daubord (FRA - DDS) 1.53.44; 8) Leonardo Ballerini (Triathlon Cremona) 1.53.54; 9) Vladimir Polikarpenko (UKR CUS Torino) 1.54.00; 10) Mattia Ceccarelli (Peperoncino Team) 1.54.29.
Classifica femminile
1) Mateja Simic (SLO – Triathlon Cremona) 2.07.32; 2) Radka Vodickova (CZE) 2.09.27; 3) Erika Csomor (HUN) 2.10.19; 4) Gaia Peron (FFOO) 2.11.02; 5) Eszter Dudas (HUN- Peperoncino Team); 6) Elisa Battistoni (Freezone) 2.12.01; 7) Francesca Tibaldi (Bcicli Triathlon) 2.14.05; 8) Camille Donat (FRA - Peperoncino Team) 2.14.29; 9) Renate Forstner (GER - TSV 1860) 2.16.46; 10) Carla Elena Stampfli (DDS) 2.20.11.
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