I MIEI MEDIOVALI RICORDI DI UNA PIACEVOLE TRASFERTA AL 14° CRITERIUM NAZIONALE DI CROSS CSI A TEZZE SUL BRENTA
Il buon president Enea, per fortuna mi ha preceduto nella disamina tecnica della 14^ edizione dei campionati nazionali CSI di campestre; dico per fortuna in quanto proprio domenica giunto a casa , con ottimi propositi di buttare giù il resoconto dettagliato della bella trasferta vicentina, ahimè il computer mi ha dato buca. Mesta novella la mia gentil consorte, preannunciato mi aveva nella mattinata innanzi, che al tramonto del dì anteriore, il di lui hardware aveva avuto un incontro ravvicinato con il granitico selciato e lascio a voi immaginar il risultato funesto.
La mia leggiadra consorte , già aveva tentato di far rianimar lo scatola nera o almeno le parti rimaste, da operator tecnico eppoliano laureato in gugolismo, il quale, rassicurata l’avea e di portafoglio di conseguenza alleggerita. A me dunque, dopo un ulterior consulto curativo, l’onere ma soprattutto l’onor di menzionar un poco quel che di cornice avvenne alle sfide ginniche.
Di dormir, tutto il viaggio feci, nella anterior poltrona del lungo calesse, magistralmente condotto dal giovane caronte. Ad egli i nostri elogi per serietà dimostrata, nulla da paragonar alla oscura figura del macchinista dell’anno domini MMIX ( 2009).
Di non poche locuzioni, sempre ben ispirate, gaio Tullio del Canton Grigioni teneva banco con donna Olimpia del ducato Milanese a far da spalla. Di contorno le comari e giovini a cantar.
Giunti nella terra felina, per via della tradizion culinaria, già a immaginar banchetto gastronomico di alto spessore, breve tappa in quel del ritiro corrispondenza e per i più infanti il visionar di potenti e originali carretti a motor.
Giunti alla locanda, con un preannuciar di fetor fummo avvolti, il primo e secondo arto a far da molletta a un dei 5 sensi per nulla capir il ribaltante suino sentor.
Agognata attesa per il pasto serale giunto quasi al decimo rintocco e pasticcio a far da prima portata. I tre giovani moschettieri con tecnico edile a smarrir la chiave, irrisi dai compagni e preoccupati di rimaner a pisolar nell’ androne. Di veder giungere ottimo albino vinello, gli assetati vetusti sportivi e appassionati supporter, neppur l’ombra. Da Berici colli e terre vacate, e a Bacco ispirate, immaginavam ottimo algido Durello Vespaiolo Spumante Doc o Recioto classico o un più semplice Pinot Grigio Vicenza Doc. . Che di colli ve ne fossero, l’immaginazion era spaziata ma che proprio da quelli romani doveam spillar il caloroso netter non ce lo aspettavamo. Tentammo di ribaltar le sorti con rosso della casa ma vana fu la pretesa: nero d’Avola di superior acidità e di dubbia provenienza o meglio, si intuiva la stessa, dalle ultime giacenze della dispensa.
Volatile rupestre e tubero al forno per concluder il desinar seguito da sonno ristorator per la competizione campestre con Cavaleir Zeb Cip e compare Ros Ciop a far da coppia affiatata.
Il levar del sole giunge presto e le stanche membra a ristorar con colazione fuggevole.
Assolata giornata al parco delle Penne Nere con tri ruote di artigiana costruzione a far da perfetto ed invidiato porta gazebo. Faticose ma di soddisfazion piene le competizioni con ottimi risultati dai più giovani che di titol nazional potean fregiarsi.
Ottime anche le sbarazzini donzelle che l’argento hanno agguantato.
La cena a gallin orario è sulla stessa linea della precedente con variopinti piselli a far da contorno . La serata prosegue poi piacevole in quel della sala del rinascimental Palladio da Vicenza, con il presentator a ignorar chi tra i famosi pontefici fu definito il buono.
Commovente il pensier che vola all’amico Giuliano Gusmeroli da Morbegno, impegnato nella sua più difficil sfida.
Con il pensier poi siamo a santificar la festa, mal le prescrizioni vetuste imposte al calesse operator ci potrebbero consentire solo di giunger in loco a funzion quasi ultimata.
l’ Enel operator con forestal seguace tetaron dunque di ber birra indigena ma di Slovacca bevanda furon serviti e solo con l’aiuto di edulcorante bustina ingurgitar il forestal riuscì.
Il centro di Vicenza, sede dello staffetton domenicale è carino e il pensier del seguitar a far fatica ci rallegra: veloci i nostri giovani e anziani, giungono al traguardo, forse per qualcun lontan dal podio, ma poco incide, l’importante e persegiur la decubertiana passione, anche perché il pensier ci riporta al dì precedente dove incauti messaggeri a ricercar forti gladiatori tra gli avversari per rinforzar la loro cinquina, si imbattan nella reicarnazion del poco giulivo president che ad anzian professor sbatte teorico porton in faccia e a giovin consiglier di famosa piazza S.Antonio disse che seppur di mattin presto si trattaa, gli accordi non eran quelli e che di trasformar, non volea in tranelli.
Dunque, quasi integralmente staffette di casata talamonese a correr sul pavè e pranzo al sacco per festeggiar. Il mister Bean alle prese con ciclopico gelato con l’impegno a presto ricominciar a far di sua la vita sportiva.
Rientro aspettando al bus il duo CIP end CIOP che al parco era intenti a camminar con testa tra le fronde. Tappa all’oasi della Padana terra per fugace merenda e brevissima sosta nella lega città per il rimpatrio del piangin atleta.
Di ultime tre esperienze con angelica casacca bianco-blu, la ritengo di sicur buona riuscita sperando che nell’avvenir ci possa esser maggior partecipazione per portar la notorietà talamonese sul podio nazionale, che di sicur è a nostra portata.
Melano
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